lunedì, 25 Novembre 2024
Giuseppe Conte resti pure a Cortina e non faccia il paladino dei poveri
Quel genio di Federico Palmaroli, in arte “Osho”, ha riassunto bene la questione con la sua satira fotografica: Giuseppe Conte in vacanza con la fidanzata Olivia Paladino a Cortina D’ Ampezzo, nel lussuoso hotel Savoia, baciato da sole con maglioncino a collo alto e aperitivo in mano: “Sole, reddito di cittadinanza, e sei in pole position”.
Ora, il popolo della rete, e anche qualche parlamentare in vena di polemica, non ha resistito e si è posto la fatal domanda: può il Masaniello dei Cinque Stelle, quello che ha trascorso l’intera campagna elettorale tra i poveri, svernare in un posto da ricchi? Non è forse un segno di incoerenza spinta? Non è forse uno schiaffo alla fame dei disoccupati che pure dice di rappresentare?
Per carità, non che l’Avvocato in pochette sia nuovo alle giravolte: è partito populista-salviniano, ha continuato da amico dell’establishment, ha proseguito in veste di capopopolo descamisado, non sorprenderebbe se un domani si avvicinasse con una piroetta al mondo dell’alta società. Eppure, non stiamo qui a puntare il dito. Abbaiare contro le sinistre vecchie e nuove che, come si dice, “predicano bene e razzolano male”, è un esercizio divertente fino a un certo punto. Si rischia di debordare nella demagogia spicciola: roba da grillini di terza categoria, per l’appunto. Se scendessimo al livello super-populista di Conte, saremmo qui a fare la morale, a gridare “senti chi parla”, a distribuire patenti di dignità. Troppo facile, e troppo inutile.
Se vogliamo dirla tutta, non c’è nulla di male se Conte, da uomo del popolo, diventa l’uomo delle nevi di Cortina. Se lo fa con i soldi suoi, faccia pure. Se il capo cinque stelle vuole farsi massaggiare nelle suite a sei stelle dei resort più esclusivi, è libero di farlo. Anzi, quasi verrebbe da fargli i complimenti. Perlomeno lassù non nuoce a nessuno. Conte in veste commendatore sulle nevi, che scialacqua lo stipendio in posti di lusso, se non altro fa girare l’economia a colpi di strisciate di carta di credito. E Dio sa quanto ne abbiamo bisogno, di un’economia che giri.
Il problema vero è cosa succede dopo, quando Giuseppi scenderà dai monti e si rimetterà il poncho garibaldino facendo finta di essere l’eroe degli ultimi. Il problema, insomma, è che terminate le ferie ritroveremo in piena forma il paladino del proletariato, povero tra i poveri, pronto a fare le barricate per decuplicare il reddito di cittadinanza. Pronto a tuonare per avere più sussidi a pioggia, più bonus a tappeto, più soldi per tutti, a spese di tutti. A indignare non è il giro di aperitivi di Capodanno, ma la presa in giro tutto il resto dell’anno. Tanto valeva restarsene a Cortina senza far troppi danni, in esilio dorato, piuttosto che tornare a Roma, dove per lui inizierà la vera vacanza.