Governo vara lo Stato di emergenza per un anno ad Ischia. Il geologo: «Tragedia annunciata»

«Quanto accaduto ad Ischia era prevedibile. È una tragedia annunciata perché dopo la frana del 1998 la regione non ha fatto opere sufficienti», commenta Massimiliano Fazzini climatologo Referente Team Rischio Climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale.

Proseguono senza sosta le ricerche dei dispersi a Ischia dove un fiume di fango e detriti ha travolto il comune di Casamicciola, causando la morte di una donna e di una bambina ritrovata in mattinata, ma ci sono ancora 11 dispersi e 13 feriti. La frana è scesa dal monte Epomeo proprio come era già avvenuto nel 2009, trascinando via tutto. Il bilancio dei danni al momento è provvisorio ma sono almeno 10 gli edifici crollati, circa 30 i nuclei familiari isolati e 100 le persone senza acqua e luce. La potenza inarrestabile dell’acqua ha scaraventato anche decine di auto in mare. Una tragedia annunciata causata dalla fragilità del territorio e da forme di abusivismo che hanno aggravato la situazione nota a tutti, da anni.

Professor Fazzini cosa è successo a Ischia?

«L’intero territorio del Golfo di Napoli ha subito l’influenza di una depressione mediterranea piuttosto intensa e caratterizzata da tratti instabili. Sull’isola in 6 ore tra la mezzanotte e le 6 di sabato 26sono caduti tra i 120 ed i 155 mm di pioggia, con uno scroscio orario di 55 mm tra le ore 4 e le ore 5 AM. Si pensi che nella vincina Capri sono caduti poco meno di 240 mm di cumulata. Una fenomenologia molto intensa ma non eccezionale che può avere tempi di ritorno stimati in circa 100 anni. Lo scroscio principale ha sicuramente svolto il ruolo di causa innescante l’evento franoso su un terreno piuttosto incoerente e saturo per la precipitazione degli ultimi giorni».

Quali sono le responsabilità umane? E di chi?

«Il discorso è estremamente complesso. Io ho coniato il termine di rischio antropoclimatico in quanto, sia le responsabilità dell’uomo nel modificare la quantità di gas serra in atmosfera maggiore responsabile della crisi climatica in atto, sia la cattiva gestione dell’uso del suolo sia la scelerata antropizzazione contribuiscono in maniera determinate all’innalzamento del rischio idroclimatologico. Inoltre nell’evoluzione storica dei fenomeni franosi che hanno interessato l’isola c’è una notevole ricorrenza di colate eterogenee determinate precipitazioni abbondanti e intense. Per tanto la possibilità di registrare un fenomeno franoso di questa magnitudo è estremamente probabile e altissima con fenomeno piovosi di questa importanza».

Cosa si sarebbe potuto fare per prevenire la tragedia?

«Il tempo della prevenzione è terminato da tempo. Noi ricercatori da almeno 20 anni evidenziamo la tendenza del sistema climatico a produrre fenomenologie più intense e diffuse ma da parte di gran parte delle istituzioni, i reiterati messaggi non sono stati considerati con il giusto peso. Ora dobbiamo adattarci a queste nuove condizioni di fragile equilibrio dell’ambiente fisico, sopratutto perché la presenza dell’uomo in tutti gli ambienti fisici caratterizzati da pericolosità Idrogeologica ha trasformato questa pericolosità in rischio».

Quanto conta l’abusivismo?

«Evidentemente, in territorio notoriamente pericolosi dal punto di vista idrogeologico situazione appurata da studi storici, dal PAI e dal CARG, non si sarebbe dovuto costruire! Purtroppo alcune realtà amministrative, specialmente al sud hanno piani regolatori vetusti, non aggiornati o addirittura non li hanno, per cui il fenomeno dell’abusivismo edilizio ha condizionato in maniera notevole l’evoluzione del sistema morfodinamico e messo a rischio la salute se non la vita di moltissime persone»

Quanto tempo ci vorrà per sanare e mettere in sicurezza questo territorio?

«Innanzitutto occorre che sia completato il piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici e produrre tale tipologia di studi molto complessi alla scala locale ed integrarli con altri tipi di studi inerenti l’incremento della capacita adattiva dell’ambiente fisico s.s; dalle azioni progettate si potrà finalmente avere un quadro più chiaro di come e dove agire; fermo restando che occorrono investimenti economici enormi, frutto della mancanza di prevenzione degli ultimi decenni. E in un “momento” storico economicamente difficile alla scala globale come questo, la situazione non è di certo rosea. Ma quersta drammatica problematica deve diventare prioritaria per l’istituzione centrale».

Il Comunicato del Consiglio dei Ministri

  • STATO DI EMERGENZA NELL’ISOLA DI ISCHIAIl Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi alluvionali e franosi verificatisi nel territorio dell’isola di Ischia (Napoli), a partire dal giorno 26 novembre 2022.Per l’attuazione dei primi interventi urgenti, di soccorso e assistenza alla popolazione e di ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, sono stati stanziati 2.000.000 di euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali.All’esito degli approfondimenti circa l’effettivo impatto degli eventi, saranno valutati gli ulteriori stanziamenti necessari per il completamento delle attività.L’ordinanza di Protezione civile, che seguirà alla dichiarazione dello stato di emergenza, conterrà anche la proroga degli adempimenti fiscali e contributivi fino a dicembre 2022, per i residenti a Ischia e per gli operatori economici dell’isola, mentre la proroga per il 2023 sarà disposta con norma di legge. Verrà anche prorogata la funzionalità della sezione distaccata di Ischia del Tribunale.Il Consiglio dei ministri annuncia inoltre che
  • a) entro l’anno sarà approvato il “Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico”;
  • b) i ministri competenti effettueranno una attenta ricognizione delle risorse finanziarie già esistenti per fronteggiare l’emergenza idrogeologica nazionale al fine di utilizzarle per intero, e del personale da dedicare a supporto dei Comuni, a cominciare dai più piccoli.

Il Cdm proporrà al Capo della Protezione Civile, quale Commissario per la Protezione Civile a Ischia, la Dott.sa Simonetta Calcaterra, attuale Commissario straordinario del Comune di Casamicciola.

Nel corso della riunione, il Presidente Meloni ha rinnovato i sentimenti di vicinanza alle persone colpite e a tutta la comunità di Ischia. Inoltre, il Presidente ha espresso profonda gratitudine alle forze impegnate nei soccorsi, anzitutto i Vigili del fuoco, che stanno svolgendo senza sosta, da ieri, le operazioni di ricerca dei dispersi.

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