Gravina, ‘Euro 2028 in Italia? Mi auguro diventi realtà’

(ANSA) – ROMA, 19 OTT – “Coltivo i sogni e cerco di
realizzarli. Qualcuno mi sembra di averlo già realizzato. Mi
auguro di far diventare questo sogno realtà per il bene del
calcio italiano”. Così Gabriele Gravina, durante il programma di
Italia 1 ‘Tiki Taka – La Repubblica del pallone’, interviene
sulla possibilità di organizzare gli Europei 2028 in Italia.
    Riguardo all’ipotesi di intitolare la via della Federcalcio a
Mancini, Gravina ha spiegato: “Mi piace come proposta ma
aspettiamo il 12 e il 15 novembre, poi ci penseremo.
    Concentriamoci sulla qualificazione al prossimo mondiale che è
un obiettivo molto importante per il nostro calcio”.
    In merito agli attriti con il presidente della Lazio per il caso
tamponi, alla domanda di Piero Chiambretti il numero uno della
Figc ha risposto che “sì”, comprerebbe un’auto usata da Claudio
Lotito, ma “la farei controllare molto bene. Questo
sicuramente”.
    Gravina è intervenuto anche sulle polemiche nei confronti di
Orsato dopo Juventus-Roma: “Io difenderò sempre gli arbitri
perché è un lavoro difficilissimo e molto complicato”. Il
presidente della Figc non si è sbilanciato su chi potrà
aggiudicarsi lo scudetto: “In questo momento l’asse
Milano-Napoli mi sembra ben attrezzata. Poi nel calcio ci sono
sempre delle sorprese, aspettiamo la risalita dell’Atalanta ma
sarà un bel campionato”.
    Riguardo a Cristiano Ronaldo, “secondo la mia filosofia no”,
non è stato un buon acquisto della Juventus. “Ha fatto bene al
calcio italiano – ha detto Gravina – ma credo che per la Juve
non sia stata una buona operazione”. In questo senso “il calcio
italiano non è in bancarotta, vive le difficoltà economiche come
altri Paesi europei” e “ha un appeal straordinario rispetto ad
altri, sia perché non è ancora stato sviluppato come
meriterebbe”.
    In merito alle commissioni dei procuratori “bisogna iniziare
a dialogare sapendo che anche in quella categoria ci sono dei
soggetti che generano delle negatività. Quelle le dobbiamo
isolare e dobbiamo creare delle norme a livello internazionale,
e poi dobbiamo anche farci delle domande, perché se ci sono i
nababbi che li pagano, bisogna capire il perché vengono pagati,
perché non è che i procuratori vanno con le rivoltelle dalle
società”. (ANSA).
   

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