Guardiola “De Bruyne unico,tra top di sempre in Premier”

Era nell’aria da tempo, oggi è
arrivata la conferma, rivendicata da Pep Guardiola, che ha
deciso di privarsi di Kevin De Bruyne in quella che si annuncia
la rifondazione del Manchester City. A 33 anni, dopo aver vinto
ben 16 trofei con la maglia azzurra del City, calerà così il
sipario sull’avventura inglese del belga, arrivato nel 2015 dal
Wolfsburg e la cui epopea calcistica è coincisa con l’età
dell’oro all’Ethiad Stadium. Successi senza soluzione di
continuità nei quali il contributo di De Bruyne è stato sempre
essenziale, spesso decisivo. Anche per questo Guardiola lo ha
definito “un giocatore unico, uno dei migliori di sempre ad aver
giocato in Inghilterra”.
    Un complimento meritato per un giocatore capace di andare a
segno 106 volte in 413 presenze con il City, di cui è diventato
– nel comunicato stampa della società inglese – un'”icona
globale del gioco”. Limitato però negli ultimi anni dai sempre
più frequenti acciacchi fisici, che ne hanno fortemente
condizionato l’impiego: anche quest’anno ha disputato solo 19
partite. Una condizione fisico-atletica che ha spinto il City a
privarsi di De Bruyne, facendo capire al giocatore che non c’era
più spazio per un nuovo rinnovo. Così ora è tempo dei saluti.
    “Che ci piaccia o no, è tempo di dire addio – ha scritto De
Bruyne sui suoi social media -. Il calcio mi ha portato in
questa città. Inseguendo il mio sogno, senza sapere che questo
periodo avrebbe cambiato la mia vita. Questa città. Questo club.
    Queste persone mi hanno dato tutto. Non avevo altra scelta che
restituire tutto. E indovinate un po’: abbiamo vinto tutto. La
mia famiglia ed io siamo più che grati a tutti voi, e Manchester
sarà per sempre sui passaporti dei nostri figli e, cosa ancora
più importante, nei cuori di ognuno di noi”.
    Parole di sincera riconoscenza, ricambiate da Guardiola, che
ha rivendicato la decisione del mancato rinnovo: “Non è stato
facile per me dirgli che non continuerà. Quello che ci ha dato,
a tutti noi, con la sua umanità e la sua influenza nel nostro
successo nell’ultimo decennio. Ovviamente, una parte di noi se
ne va”. In attesa del tributo che il club gli dedicherà a
stagione finita, resta da scoprire dove andrà a giocare il
prossimo anno: l’Arabia Saudita pare l’opzione più gettonata, ma
non è da escludere anche un approdo in un top team europeo.
   
   

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