sabato, 30 Novembre 2024
Guédiguian, i 70 anni di un maestro al Laceno d’oro
“Il mondo è cambiato, la coscienza
di classe non c’è più, come al tempo in cui gli operai uscivano
insieme dalle fabbriche: per averla bisogna stare vicini,
ascoltarsi, toccarsi. Oggi i luoghi collettivi sono spariti,
anche nel terziario si lavora separati. Il cinema è uno degli
ultimi di questi luoghi e perciò bisogna salvaguardarlo”.
Festeggia i 70 anni al 48/o Laceno D’oro International film
fest, con una masterclass che va oltre lo schermo, il regista
francese Robert Guédiguian, maestro del cinema sociale e
politico.
Ha fatto della sua Marsiglia ‘la forma e il linguaggio’ di
una narrazione, paragonata spesso a quella letteraria di Izzo,
ma segnata dalla solidarietà umana. Ad Avellino, che lo premia
nel nome del fondatore dello storico festival Pier Paolo
Pasolini (“‘Una vita violenta’ mi ha influenzato in maniera
fondamentale. Un intellettuale che non aveva paura di andare
controcorrente”) tributandogli una rassegna, si è visto anche in
anteprima ‘E la festa continua!’. Nel cast la moglie musa Ariane
Ascaride: assente perché impegnata a teatro, gli ha fatto
arrivare un messaggio a sorpresa fin sul palco.
Un’onda di amore e passione civile che ha stregato la platea: “Il film si apre con la sequenza degli immobili crollati in un
popolare quartiere di Marsiglia – racconta il regista di cult
come Marius e Jeannette, Le passeggiate al Campo di Marte, Le
Nevi del Kilimangiaro – fatto realmente accaduto nel 2018 che
portò ad una mobilitazione dal basso, alla solidarietà tra
persone che non avevano mai fatto politica, suscitando un
cambiamento concreto. La politica è la storia del mondo nel
momento in cui avviene, ma raccontare la storia vuol dire vuol
dire fare politica, niente è neutro. L’unico modo degno di
vivere è farlo insieme agli altri, collettivamente. Dobbiamo
essere noi a provare tutti giorni ad inventare momenti ‘comunisti’, attimi dove c’è armonia tra individuo e
collettività intesa anche come la propria strada, il posto di
lavoro, il condominio. Renderci conto che non stiamo facendo una
cosa solo per profitto personale ma insieme agli altri e con gli
altri”. E con la sua famiglia cinematografica lavora già al 24/o
film: “Non è un’utopia. Funziona stare insieme”.
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