Honor rischia lo stesso ban di Huawei negli Stati Uniti

(ANSA) – MILANO, 10 AGO – Secondo un nuovo rapporto del South
China Morning Post, alcuni politici repubblicani guidati da
Michael McCaul, membro della commissione per gli affari esteri,
stanno facendo pressioni affinché Honor venga aggiunta alla
Entity List degli Stati Uniti. Una simile mossa la vedrebbe
incapace di concludere accordi di fornitura hardware e software
con società statunitensi, così come accade già per Huawei. Il
gruppo di repubblicani fautori della richiesta crede che Honor
rappresenti una minaccia alla sicurezza degli Stati Uniti,
essendo stata in passato legata proprio a Huawei. Nel tentativo
di scrollarsi di dosso l’attenzione del Dipartimento per il
Commercio Usa, Honor era stata acquisita da un consorzio cinese
indipendente, dopo esser diventata famosa proprio come marchio ‘giovane’ del colosso di Shenzen. “La vendita dell’azienda è
stata una mossa politica, non economica” – ha detto McCaul
durante un’udienza al Dipartimento del Commercio. “L’accesso
alla tecnologia americana pone le stesse preoccupazioni in
merito alla sicurezza del Paese”. Honor era stata pensata da
Huawei come un brand di valore per competere con aziende quali
Xiaomi, ma è stata venduta l’anno scorso per oltre 15 miliardi
di dollari. In questo modo, ha continuato a lavorare con imprese
Usa, fondamentali per il business mobile, tra cui Google e
Qualcomm, senza incorrere nei limiti dell’ex casa madre. (ANSA).
   

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