sabato, 23 Novembre 2024
I Carnevali più belli d’Italia
Questo 16 febbraio apre le porta al Carnevale 2023, un periodo di circa una settimana dedicato ai piaceri del cibo e al divertimento, prima della Quaresima. Lo stesso termine «carnevale» sembra infatti derivare dal latino «carne levare» (eliminare la carne) a indicare l’ultimo banchetto prima dell’astinenza.
Il Carnevale è un periodo di festa, dove l’ordine viene capovolto, anche se per breve tempo, come insegnano le tradizioni dei Saturnalia latini e dei culti dionisiaci con i quali si festeggiava il passaggio dall`inverno alla primavera. O come sottolineato dal drammaturgo Giovan Battista Fagiuoli: «Carnovale, Carnasciale, o Carnesciale, come noi vogliam dire è lo stesso tempo di feste, di quelle, che da’ Latini si dicono Bacchanalia: e cosí le dissero, perché derivaron da Bacco».
Destinato a concludersi il 21 febbraio con il Martedì Grasso (o il 25 febbraio, se si segue il Carnevale Ambrosiano), il Carnevale viene celebrato in Italia con sfilate in costume e carri allegorici. Le tradizioni sono molteplici, così come le “maschere”, a partire da quelle veneziane al famoso Carnevale di Viareggio che quest’anno celebra i suoi primi 150 anni.
Ma scopriamoli uno per uno.
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Carnevale di Venezia
Uno dei più conosciuti e apprezzati carnevali al mondo, il Carnevale di Venezia ha origini antichissime. La prima testimonianza risale a un documento del 1094 dove si parla di divertimenti pubblici e si cita per la prima volta il termine «Carnevale». Il primo documento ufficiale risale però al 1296, quando il Senato della Repubblica dichiarò festivo il giorno precedente alla Quaresima (quello che oggi celebriamo come Martedì Grasso)
Oggi il Carnevale di Venezia anima l’intera città e coinvolge milioni di persone. Tra gli eventi immancabili troviamo il volo dell’Angelo (con la sua emozionante discesa dal campanile verso la Loggia) e la Festa delle Marie.
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Carnevale di Viareggio
Giunto al suo 150 anniversario, il Carnevale di Viareggio è noto in tutto il mondo per i suoi carri allegorici. La fama del Corso Mascherato di Viareggio è cresciuta di pari passo con la crescita delle dimensioni dei carri allegorici.
Oggi il Carnevale di Viareggio è un grande evento di arte, tradizione, spettacolo, cultura. Uno spettacolo che affascina pubblico da tutto il mondo. Il Carnevale di Viareggio riempie un mese intero di feste diurne e notturne, con sfilate di carri mastodontici, feste rionali, veglioni in maschera e rassegne di ogni genere.
Il tema di quest’anno è Sogni, speranze, desideri di un mondo migliore.
(Photo by: Claudio Ciabochi/Education Images/Universal Images Group via Getty Images)
Carnevale di Fano
La leggenda vuole che questo Carnevale sia nato nel 1347per celebrare la riconciliazioni tra due importanti famiglie della città, quella guelfa del Cassero e quella ghibellina Da Carignano (citate da Dante nella sua Commedia).
Il Carnevale di Fano è però noto anche per essere il Carnevale più dolce d’Italia data la tradizione del lancio dei dolciumi. Se infatti a Ivrea vengono gettate arance, a Fano, durante i secondo giro dei carri allegorici è tradizione lanciare quintali di dolciumi di ogni tipo verso la folla. Si conta che ogni carro abbia una scorta di circa dieci quintali, ma a contribuire al getto ci sono anche le tribune sparse lungo viale Gramsci.
Simbolo del Carnevale è il Pupo che dal 1951 costituisce la caricatura del personaggio più in vista del momento. Quest’anno è il turno di Samantha Cristoforetti.
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Carnevale di Ivrea
Il Carnevale di Ivrea affonda le sue radici nel Medioevo. Un evento unico in cui storia e leggenda si intrecciano per dar vita a una grande festa civica popolare dal forte valore simbolico, durante la quale la comunità di Ivrea celebra la propria capacità di autodeterminazione ricordando un episodio di affrancamento dalla tirannide di medievale memoria.
Noto ai più per la spettacolare Battaglia delle arance che si svolge per tre giorni nelle principali piazze cittadine, migliaia di turisti accorrono ogni anno per prendere parte nella battaglia, «un concentrato di ardore e lealtà». La battaglia è combattuta da nove squadre – Asso di Picche, Morte, Scacchi, Scorpioni d’Audino, Tuchini del Borghetto, Pantera Nera, Diavoli, Mercenari e Credendari – che occupano ognuno una zona fissa. A essere valutati non sono però solo l’ardore del tiro e la sua precisione, ma anche la qualità degli allestimenti e i finimenti dei cavalli.
Vera protagonista è però la Vezzosa Mugnaia, simbolo di libertà ed eroina della festa sin dalla sua apparizione nel 1858.
(Photo by Tony Anna Mingardi/Awakening/Getty Images)
Carnevale di Cento
Gemellato ufficialmente con il Carnevale di Rio de Janeiro nel 1993, le prima tracce del Carnevale di Cento risalgono addirittura al 1600, grazie ad alcuni affreschi del famoso pittore centese Gian Francesco Barbieri detto il “Guercino”.
Il Carnevale di Cento si svolge solitamente in cinque domeniche ed è celebre per i suoi carri dove compaiono immancabili i personaggi dello spettacolo italiano e internazionale. La parata è accompagnata da una moltitudine di figuranti, canti e balli e dal “gettito” di peluche, gonfiabili e altri simpatici doni.
Il momento più importante è però rappresentato dal rogo della maschera «Tasi», re del Carnevale centese dagli inizi del Novecento e rappresentazione allegorica di Luigi Tasini, un personaggio ottocentesco realmente esistito che simboleggia la coscienza dei cittadini di Cento. Il fantoccio che rappresenta Tasi viene bruciato in piazza con un rito propiziatorio, dopo aver letto il testamento che accusa i centesi dei loro vizi.