domenica, 24 Novembre 2024
«I know what you did last summer 2021»: il reportage moda extra lusso di Philipp Plein
Si accendono i motori della moda super lusso di Philipp Plein che invita a una estate senza compromessi e, in fondo, almeno una parte di ognuna di noi, può rappresentare sé stessa come una super diva da yacht club.
Uno degli ultimi gruppi moda indipendenti e privati, spinge sull’acceleratore per proporre la sua vacanza tipo del 2021, immaginandola ricca e gioiosa di intraprendere un lussuoso viaggio in yacht, accompagnati da un’altra barca o addirittura in elicottero.
Sul ponte del principe dei mari aspettano le amiche, donne indipendenti e sensuali, ognuna con il suo stile e carattere, pronte a regalarsi il meglio del meglio.
La sportiva dagli abiti tecno-atletici non vede l’ora di esibirsi in tuffi precisi e padroneggiare una virile moto d’acqua; la ragazza streetstyle che fa tendenza vuole solo completi in denim, jersey e pelle, con accessori logati da Plein.
Poi c’è sempre lei, l’ammaliatrice, avvolta da fluidi abiti animalier in sensuale seta, pronti a svolazzare sinuosi al vento insieme all’intrigante foulard come collare, sostituiti per il bagno di sole e di mare con costumi esclusivi a tema, abbinati a ricchi accessori dal forte impatto.
Alla sera, l’atmosfera delle lunghe notti estive e sognanti ispira abiti couture pensati per lasciare senza fiato o ballare spensierate.
Lo show digitale non lascia dubbi su cosa succede nel tempo libero di alcune fasce umane che godono, nonostante i tempi incerti, spensierate la propria vita.
La forza e il boato di Plein, marchio che continua a scrivere una storia unica nel panorama della moda, non è (soltanto) il voler raggiungere una popolazione elitaria e di top spender, ma provocare ed eccitare ognuno nel ricercare ciò che la vita offre di straordinario, o anche inarrivabile.
Osare, esserci ed evidenziarsi, presentarsi con un vero e proprio annuncio e credere in sé stessi, diventa il codice di questo ragazzo ribelle che crede che la vita sia troppo corta per non concedersi di fare tutto ciò che suggeriscono i propri desideri e passioni.
Tanto da fondare, nel 2004, il marchio omonimo col proposito di creare veri e propri fan del suo credo esigente, giovane e rock and roll, mondo che ad oggi, riscuote un continuo fenomenale successo in Europa, Nord America e Asia, con una potenza di più di 120 negozi monomarca, oltre 500 clienti retail e un fatturato di oltre duecento milioni di euro.
Certo, il primo negozio aperto è stato a Montecarlo e il primo showroom commerciale a Milano, due scelte strategiche per la sua rete di produzione e di intrattenimento del consumatore di lusso esigente.
Ma Philipp Plein non ci ha girato intorno, andando dritto e autentico al cuore e nei desideri anche di un pubblico pop che percepiva stava già cambiando, con eventi in presenza in tutto il mondo, che si tratti dell’apertura di un negozio locale o di una grande sfilata di moda, che diventano performance ed esperienze indimenticabili.
La sua gioia e sfrontatezza ha infranto barriere e regole create da un fashion system snob che aveva il pregio, ma alla lunga il grande difetto, di parlare una sua lingua di nicchia per una nicchia granitica e forse un po’ troppo annoiata e poco sintonizzata, e per tempo, con i cambiamenti in atto, soprattutto nei giovanissimi, concreti o sognanti talent e influencer delle loro generazioni.
Philipp Plein li ha conquistati, perché non è e non vuole essere un fashionista, fa moda perché ama il lusso, la sfrontatezza, le donne, il divertimento, l’eccesso.
E questo suo atteggiamento specifico è proprio quello che rientra nella giostra oscillante di oggi, dove tutti anelano a sentirsi parte di un ‘red carpet’ mondiale, di un impero di reggenti, potenti sui social media grazie alla presenza ad eventi esclusivi e straripanti come quelli di Plein o che possono esplorare più personalità e diverse vite, anche fosse indossando un abito o andando ad una super rinomata festa.
Nel 2016, costituito il gruppo Philipp Plein, si aggiunge il brand Billionaire Couture, di cui è stata acquisita una quota di maggioranza, un nome che ha storia e codice ben precisi della meta aspirazionale del designer svizzero.