I robot del futuro autonomi e al servizio dell’uomo

(ANSA) – MILANO, 28 LUG – Sviluppare robot intelligenti che
siano realmente autonomi e al servizio delle persone: è questa
la sfida storica ma non ancora vinta che si trova ad affrontare
oggi la bionica, la scienza di frontiera che studia i robot
ispirati al mondo vivente. A raccontarne gli sviluppi e le
prospettive future sono i più grandi esperti italiani e
internazionali riuniti online per il workshop ‘Bionics Today’,
organizzato dall’Istituto di Biorobotica della Scuola Sant’Anna
di Pisa in occasione del 70esimo compleanno del suo docente
Paolo Dario, tra i pionieri del settore.
    Fu proprio Dario, insieme a Giulio Sandini (dell’Istituto
Italiano di Tecnologia) e Patrick Aebischer (del Politecnico di
Losanna) a organizzare nel 1989 uno dei primi convegni dedicati
alla biorobotica, che allora cominciava a muovere i primi passi.
    “Eravamo dei pionieri”, ricorda Dario. “Molti di noi iniziarono
a progettare robot non pensando ad applicazioni concrete, ma
come strumenti per indagare processi fondamentali come la
visione e il movimento”. L’ispirazione è spesso arrivata dal
mondo della fantascienza, ammette l’esperto. “Prevedere il
futuro non è facile, ma l’innovazione può trasformare i sogni in
realtà: questa è la più grande lezione di questi trent’anni che
cerco di trasmettere ai giovani. Incoraggio sempre gli studenti
a sognare anche ciò che oggi può sembrare impossibile”. Questo è
stato lo spirito che ha sempre guidato la ricerca nel settore,
anche se non tutte le promesse della bionica sono state
mantenute. “Non siamo ancora riusciti a sviluppare sistemi
robotici autonomi per i cittadini: l’unico robot prodotto su
larga scala finora è stato l’aspirapolvere Roomba”, osserva
Sandini. “Però abbiamo imparato molto e in un certo senso
abbiamo cambiato visione su come sviluppare un sistema
intelligente”. (ANSA).
   

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