venerdì, 29 Novembre 2024
Iddu, il film su Matteo Messina Denaro con Germano e Servillo
Iddu, in dialetto siciliano è lui,
egli. Nel nuovo film di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza
rimanda a Matteo Messina Denaro, il super ricercato morto nel
settembre scorso, otto mesi dopo il suo arresto avvenuto il 16
gennaio 2023, dopo quasi trent’anni di latitanza, in un vicolo
nei pressi della clinica privata La Maddalena a Palermo, nel
quartiere San Lorenzo. Due dei nostri più grandi attori, Toni
Servillo e Elio Germano, coinvolti sin dall’inizio nel progetto,
recitano insieme per la prima volta per questo film che
liberamente ispirato a un periodo della vita del boss mafioso
racconta “la storia del mondo che gli volteggia spericolatamente
intorno e protegge il mistero tragico e farsesco della sua
prolungata latitanza. Un mondo nel quale gli azzardi e le crisi
esistenziali non danno mai gli esiti sperati”.
Il film dei due registi siciliani le cui opere precedenti
sono andate in molti festival, incluso Cannes, uscirà al cinema
nel corso del 2024 (dopo una premiere alla Mostra di Venezia?),
distribuito da 01 Distribution e avrà le musiche originali
composte da Colapesce. Nel cast anche Daniela Marra, Barbora Bobulova, Fausto Russo
Alesi, Giuseppe Tantillo e con Antonia Truppo, con la
partecipazione di Tommaso Ragno. Iddu è stato girato
quest’estate interamente in Sicilia Occidentale coinvolgendo
anche i territori dove prevalentemente il boss di Castelvetrano
ha esercitato il suo potere criminale.
“Nella ricca storia criminale italiana, Matteo Messina Denaro e
la sua trentennale latitanza sono un unicum. Quanto emerso nel
corso degli anni dalle indagini e dalle cronache ci ha offerto –
dicono Grassadonia e Piazza – la possibilità di scavare nella
sua enigmatica personalità e fare luce sul variegato sistema di
relazioni che la sua invisibile presenza ha nutrito. Nel nostro
film, il latitante è il centro di una danza vorticosa di
personaggi che nel sonno della ragione rincorrono sogni che
finiscono sempre per trasformarsi in incubi. Incubi tragici e
ridicoli”.
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