Idea Ghirelli, campionato serie C per diversamente abili

(ANSA) – ROMA, 13 NOV – Un campionato di calcio di Serie C
interamente dedicato ai diversamente abili, che veda il
coinvolgimento di tutte le 60 squadre della Lega Pro. È l’idea
lanciata dal presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli,
durante il convegno organizzato dalla Lega Pro in collaborazione
con la Reggiana e la Feralpisalò, che si è tenuto oggi nell’Aula
Magna dell’Università UNIMORE di Reggio Emilia al quale hanno
partecipato, tra gli altri, il ministro per le disabilità, Erika
Stefani, il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano
Bonaccini, Carmelo Salerno, presidente della Reggiana e il
Presidente della Feralpisalò Giuseppe Pasini.
    “I progetti della Feralpisalò e della Reggiana dedicati ai
diversamente abili devono essere di stimolo anche alle altre
squadre della Serie C perché portano valore al territorio in
termini di crescita sociale” ha detto Ghirelli. “La mia massima
aspirazione sarebbe quella di avere un campionato con 60 squadre
di quarta categoria, lavoreremo perché ciò accada. Il nostro è
un calcio di territorio, la Serie C può avere un ruolo
importante nello sviluppo sociale e nell’educazione dei giovani
soprattutto dopo la ferita causata dal maledetto virus. Inoltre
ce lo chiede anche il PNRR, ripartire dai giovani e promuovere
progetti di coesione e integrazione”.
    “Questa iniziativa riconosce la forte valenza del binomio
sport e disabilità – ha sottolineato nel suo intervento il
ministro per le Disabilità Erika Stefani – Lo sport è infatti
una grande scuola di vita per tutti, poiché insegna anche con la
vivacità e la competizione a confrontarsi con gli altri nel
rispetto delle regole. Ed è ancora più una scuola di vita quando
lo sport diventa davvero accessibile a tutti: le persone con
disabilità, attraverso lo sport, non solo imparano a vivere la
società, il gruppo e le relazioni, ma lo fanno con divertimento
e con gioia, sentendosi parte della comunità. Proprio come
dovrebbe essere nella vita. Dobbiamo dunque lavorare tutti
affinché il futuro della nostra società sia pienamente
inclusivo”. (ANSA).
   

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