Il cinema si mobilita, “il governo ci ascolti”

Circa 1.500 tra attori, registi,
sceneggiatori, produttori e tutti gli altri operatori della
filiera cinematografica e audiovisiva si sono ritrovati oggi per
chiedere con “una voce sola” ascolto da parte del governo.
    Affinché, per tutto il comparto, “ci sia ancora un domani”.
    Gli addetti si sono ritrovati oggi al cinema Adriano di Roma
che ha dovuto aprire 5 sale per contenere i partecipanti
all’iniziativa che ha visto la presenza di tantissimi volti
noti: tra i tanti Paolo Sorrentino, Fabrizio Gifuni, Valeria
Golino, Paolo Virzì, Vittoria Puccini.
    “Da questa iniziativa emerge l’unità di tutte le voci che
compongono questo comparto: questa à una cosa importante e una
grande risorsa” dice la regista Francesca Comencini che
aggiunge: “Chiediamo apertura e dialogo nei confronti di quella
che è una eccellenza del made in Italy”.
    “Lo faremo con pacatezze ma fermezza chiedendo soprattutto
velocità alla pubblica amministrazione” aggiunge Andrea
Occhipinti dal palco del cinema Adriano assieme, tra gli altri,
a Pier Giorgio Bellocchio.
    “Siamo qui per dire che esistiamo, che siamo un patrimonio del
paese, una industria ricca che è cresciuta moltissimo negli
ultimi anni e che deve continuare a crescere. Abbiamo la
semplice necessità di essere ogni tanto ascoltati su delle
semplici esigenze di un settore molto importante. Serve una
collaborazione” spiega Benedetto Habib, presidente dell’Unione
produttori Anica che precisa: “Non siamo preoccupati sulla
modalità o sugli aspetti della rimodulazione del tax credit:
siamo un po’ preoccupati su tempi e sugli aspetti di incertezza”
della legge.
    Tra le “certezze” richieste quelle sulle risorse e, ad esempio,
sulle regole e sulle tempistiche del tax credit, il mantenimento
del livello di investimento pubblico sui contributi automatici,
quelli assegnati ai produttori indipendenti sulla base del
successo commerciale
e artistico, con obbligo di reinvestimento in nuove opere
cinematografiche e, per i contributi selettivi che venga data
priorità ai più piccoli e ai film non ad alto budget e che i
membri della commissione che decide sui contributi sia “di
provata competenza” e scelta tra sceneggiatori, registi,
produttori e le altre figure del settore.
   

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