giovedì, 24 Aprile 2025
Il diabete di tipo 2 si fa in 5: scoperte nuove varianti

(ANSA) – ROMA, 05 NOV – Non esiste un solo diabete di tipo 2,
ma almeno cinque varianti con specifiche caratteristiche
genetiche e differenti modalità di insorgenza e decorso della
malattia. È quanto sostiene uno studio coordinato dalla Lund
University di Malmö in Svezia pubblicato su Nature Genetics.
Incrociando i dati clinici e genetici di circa 8 mila
pazienti, i ricercatori hanno scoperto che il 6% del campione
presentava una forma di diabete caratterizzata da insorgenza
giovanile, scarsa secrezione di insulina, basso indice di massa
corporea e una componente autoimmune; questa forma è stata
definita SAID, diabete severo autoimmune. Molto simile a questa,
ma senza componenti autoimmuni, è risultato il diabete severo da
carenza di insulina ( SIDD): è stato riscontrato nel 18% dei
pazienti e ha un alto rischio di complicanze a occhi e reni. La
terza variante è stata chiamata diabete severo
insulino-resistente (SIRD): riguardava il 15% del campione ed è
caratterizzata da insorgenza tardiva, obesità,
insulino-resistenza e alto rischio di nefropatia e steatosi
epatica. Ci sono poi due forme meno gravi: il diabete moderato
correlato all’obesità o MOD (22%), che ha esordio precoce ed è
legato all’obesità, e il diabete moderato correlato all’età
(MAD). Quest’ultima è la forma più diffusa (39% dei pazienti),
insorge in tarda età ed è facilmente gestibile.
L’analisi genetica ha portato a scoprire che le diverse
tipologie di diabete presentano, almeno in parte, meccanismi di
insorgenza differenti: la causa del SIRD, per esempio, è da
ricercare più in anomalie del fegato che del pancreas.
“La classificazione della malattia in sottotipi con diversi
profili di rischio ed eziologie al momento della diagnosi
potrebbe consentire un trattamento su misura per affrontare, in
ciascun paziente, le principali criticità”, scrivono gli autori.
(ANSA).