venerdì, 1 Novembre 2024
Il Festival dei Popoli apre con la prima di ‘Fiore mio’
Sarà la prima nazionale di ‘Fiore
mio’ a inaugurare la 65/a edizione del Festival dei Popoli, il 2
novembre a Firenze al cinema La Compagnia. Film scritto, diretto
e interpretato da Paolo Cognetti, un racconto delle cime del
monte Rosa, luoghi geografici che l’uomo sta perdendo. Il
regista sarà in sala insieme a Vasco Brondi che ha curato le
musiche. Cerimonia ufficiale del taglio del nastro alle 20.30,
con un videomessaggio di Ken Loach, a 40 anni dalla sua
partecipazione al festival con la vittoria del suo ‘Which side
are you on?’.
La programmazione della prima giornata comincerà alle 17 con ‘Qui è altrove’ di Gianfranco Pannone, evento speciale in prima
mondiale, storia tra teatro e carcere ambientata a Volterra,
nell’istituto di detenzione collocato all’interno della Fortezza
Medicea: qui c’è la Compagnia della Fortezza, fondata 35 anni fa
dal regista Armando Punzo che, ogni estate, allestisce il suo
spettacolo con i detenuti come attori. Pannone incontrerà il
pubblico insieme a Punzo. A seguire la storia di una piccola
fattoria in una foresta norvegese, con ‘A New Kind of
Wilderness’ di Silje Evensmo Jacobsen (per la sezione Habitat);
il film è stato premiato come miglior documentario
internazionale allo scorso Sundance film festival.
Infine ‘Fiore mio’, di Cognetti, già autore de ‘Le otto
montagne’. Quando nell’estate del 2022 l’Italia viene
prosciugata dalla siccità, il regista assiste per la prima
volta all’esaurimento della sorgente nei pressi della sua casa a
Estoul, piccolo borgo a 1700 metri di quota che sovrasta la
vallata di Brusson, in Valle d’Aosta. Un avvenimento che lo
turba profondamente e lo spinge a raccontare la bellezza del
monte Rosa, dei ghiacciai destinati a sparire o mutare per
sempre a causa della crisi climatica. Cognetti, spiega una nota,
ci conduce così sulle cime del Quintino Sella, dell’Orestes
Hutte e del Mezzalama, attraverso paesaggi mozzafiato e incontri
con chi nella montagna ha trovato, prima che una casa, un vero e
proprio luogo del sentire.
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