mercoledì, 27 Novembre 2024
Il Friuli conferma Fedriga e manda il primo schiaffo elettorale alla Schlein
«Non ci hanno sentito arrivare…. il vento è cambiato». C’è qualcosa che nei due famosi slogan con cui Elly Schlein ha infarcito la sua corsa per la conquista del Nazareno non va: non fanno i conti con la realtà. Infatti alla sua prima volta da Segretario del Pd alle prese con una elezione e con gli elettori ecco, sonora, la sconfitta. Anzi, più che una sconfitta quello che arriva dal Friuli Venezia-Giulia è uno schiaffone in piena regola per la Schlein ed il suo racconto dorato di queste prime settimane alla guida della sinistra.
Gli elettori infatti hanno riconfermato con più del 60% Massimiliano Fedriga, leghista, uno di quelli che come ha detto Carlo De Benedetti proprio poco dopo aver abbracciato la nuova Giovanna D’Arco della sinistra italiana, sarebbe un «ignorante-demente» ma che invece è il primo governatore della storia del Friuli ad essere votato per un secondo mandato consecutivo. Non solo.
I dati che arrivano dallo scrutinio raccontano altre cose interessanti. La prima è che il centrodestra cresce. 5 anni fa alla sua prima elezione Fedriga raccolse il 57%, oggi siamo al 64%. Alla faccia della crisi e delle divisioni interne. A quanto pare il centrodestra quando governa piace agli elettori.
La seconda è che l’effetto Schlein sul Pd non c’è stato. Anzi. Chi si aspettava una crescita (ed erano in tanti a Trieste e dintorni) dei Dem è rimasto deluso. Alle regionali 2018 prese il 18%, alle politiche dello scorso settembre il 18,6; oggi, a spoglio quasi ultimato, il Pd è dato al 16,8%, quasi due punti in meno in 6 mesi.
C’è poi il secondo fallimento, quello dato all’alleanza Pd-M5S. Quello del Friuli era infatti un test importante per capire quale sarà in futuro l’assetto dell’opposizione in Italia. bene. Il banco di prova non è stato superato; l’alleanza è stata sconfessata da più di due elettori su tre con i grillini del povero Conte chi viaggiano attorno alla soglia dell’esistenza politica del 3%
Ovviamente nessuno ha chiesto la testa delle neo segretaria, come si faceva abitualmente con un Enrico Letta qualunque; ma tanto basta per riportare le cose alla realtà.
Il periodo della festa per la risalita nei sondaggi, per il nuovo volto, per la speranza al femminile della sinistra italiana finisce oggi. «L’esito era scontato» è stata la prima reazione a caldo di alcuni esponenti del Partito Democratico; commento che da solo spiega come nulla è cambiato, come il vento, anzi l’aria pesante, sia la stessa di prima.