Il Governo e Bonaccini lavorano. La Schlein è scomparsa

C’è una cosa, ed una sola, che dimostra in maniera chiara e senza equivoci il buon lavoro di un governo: la mancanza di critiche. Bene. In questa tragedia che è stata l’ondata di maltempo caduta sull’Emilia Romagna non troverete alcun politico dell’opposizione criticare o attaccare l’esecutivo in carica.

Non è infatti di Giorgia Meloni la colpa per le mancate opere fatte in questi ultimi 20 anni; e, soprattutto quanto fatto dall’inizio dell’emergenza ad oggi non solo è senza errori ma potremmo dire che meriterebbe fragorosi applausi. Sia per il «cosa» che per il «come». Partiamo dal cosa, dall’ultimo decreto.

Sentir parlare di due mld di euro messi a disposizione fa spavento (fosse solo per il fatto che ieri la cifra circolante negli ambienti giornalistici era di 100 milioni: briciole…); sentire poi che tutto questo sforzo avviene in un periodo di casse vuote dello Stato ma recuperando i soldi qua e là, chiedendo anche un doveroso aiuto ai fondi europei, beh, è qualcosa di forte ed importante.

Nella conferenza stampa il premier ha fatto la lista della spesa,

intervento per intervento, ministero per ministero, raccontando così lo sforzo globale dell’esecutivo impegnato a salvare per prima cosa vite umane, poi dedicando un pensiero al mondo produttivo di quelle terre: gli agricoltori, il turismo. Uno sguardo poi agli autonomi, ai dipendenti pubblici, senza dimenticare la vita di tutti i giorni, le bollette, i mutui e la scuola, si, la scuola, i giovani. Nessuno è stato dimenticato, nessuno tra i ministri si è tirato indietro. Serviva per la Romagna e per i romagnoli questo, proprio questo. Il governo quindi c’è, ha capito, e soprattutto ha visto cos’è successo e cosa serviva. Da questo punto di vista il premier va elogiato per come ha gestito l’emergenza e la contemporaneità con il G7. Era giusto esserci (sarebbe stata attaccata non fosse andata ad Hiroshima); è stato giusto tornare prima (con il plauso degli altri Presidenti presenti in Giappone). Poi la visita senza telecamere e giornalisti. Molto apprezzata da una popolazione storicamente non di destra.

Gente seria, i romagnoli, che chiedevano al Governo serietà. Bene, l’hanno ottenuta.

Ma c’è una cosa in più che non si è potuto non notare nella conferenza stampa di oggi a Roma. Accanto al premier c’era il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Da lui sono arrivati solo dei sinceri «grazie» al governo, ai ministri, per quanto fatto con il decreto di oggi e nei giorni passati. Poi richieste per il domani, per la ricostruzione, senza raccontare favole, senza pretendere la Luna, con un minimo di senso di colpa per essere finito lui, da governatore della regione, sul banco degli imputati. Serietà ed umiltà.

Sicuro che alle primarie gli elettori del Pd abbiano fatto la scelta giusta preferendo Elly Schlein (a proposito, qualcuno l’ha vista o sentita?) a lui?

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