lunedì, 25 Novembre 2024
Il M5S nel Lazio senza il Pd. Il «Campo Largo» muore prima di un treno ad alta velocità
Tra Milano e Roma ci sono circa 600 km. Meglio non farli in auto; comodi treni ad alta velocità in meno di tre ore vi porteranno da Centrale a Termini, più o meno il tempo che ci si mette se si sceglie l’aereo per arrivare dal centro di una città al centro dell’altra. Insomma, ci sono persone che come dei pendolari in una giornata partono dalla capitale per lavorare al nord o viceversa. Città unite quindi dagli affari, dai trasporti, dalla storia. Ma divisa dalla Politica.Perché quello che va bene a Milano non funziona nella capitale.Di cosa stiamo Parlando? Del «Campo Largo» già defunto prima delle politiche 2022, rispolverato subito dopo ed affondato del tutto ai piedi del Cupolone.
Giuseppe Conte infatti oggi ha annunciato la candidatura ufficiale del Movimento 5 Stelle per le prossime regionali nel Lazio. La prescelta è Donatella Bianchi, giornalista e conduttrice Rai (ne parleremo dopo); una decisione che di fatto rompe quella flebile trattativa in corso per riunire le varie anime della sinistra. Ma non solo.
A rendere il tutto ancora più comico, e meno credibile, è che a Milano invece l’asse M5S-Pd funziona. Insomma, il campo largo funziona sui Navigli ma non sul Tevere, segno evidente della debolezza di schieramenti e partiti più attenti a sopravanzare l’altro nella corsa a sinistra che a sfidare davvero il centrodestra.La cosa ancora più strana della scelta del Lazio è legata al fatto (come aveva anche ironicamente commentato Matteo Renzi) che il Pd si allea con i grillini in Lombardia dove storicamente i pentastellati sono sempre stati deboli, mentre nel Lazio, dove il consenso è decisamente rilevante, ognuno va per la sua strada (consegnando di fatto la regione al centrodestra).“
Nel Lazio D’Amato è stato punto di caduta del Pd dopo guerra interna tra correnti e capibastone ha detto Giuseppe Conte nell’annunciare il nome della candidata – Noi avevamo fatto delle richieste programmatiche, loro il giorno dopo ci hanno risposto con il diktat su un nome senza neppure accettare una discussione sui temi. Mentre la nostra candidata, come avevo promesso, va oltre gli schieramenti”. E tanti saluti all’alleanza…
Una riflessione però sulla candidata prescelta va fatto; non sulla persona, inattaccabile, ma sulla sua professione e la considerazione che i grillini di questa categoria hanno sempre avuto. Soprattutto Beppe Grillo che nei primi Vaffa Day riguardo ai giornalisti diceva questo: «Una vera casta, migliaia di schiavi vergognosi», oppure: «vi mangerei per il gusto di vomitarvi».
Deve aver cambiato idea, anche su questo…