Il Pakistan nel caos

Non si fermano le proteste in molte città del Pakistan dei sostenitori dell’ex primo ministro Imran Khan che è stato arrestato martedi scorso con l’accusa di corruzione: secondo i suoi sostenitori, Khan sarebbe vittima di persecuzione politica da parte del governo pachistano. Dopo essere stato rimosso dall’incarico con un voto di sfiducia parlamentare nell’aprile dello scorso anno, Khan sta affrontando dozzine di procedimenti giudiziari con accuse che includono terrorismo e corruzione; inoltre ha ripetutamente affrontato minacce di arresto per non essersi mai presentato in tribunale.

Le manifestazioni di protesta che vengono fomentate anche dagli islamisti, sono cominciate subito dopo l’arresto e le più importanti si sono svolte a Islamabad, Lahore, Karachi e Quetta dove i manifestanti hanno bloccato le strade incendiando le auto e dove ci sono stati scontri con la polizia. Per cercare di riportare la calma e arginare le proteste, le autorità del Pakistan hanno limitato l’accesso ai social network in gran parte del paese e interrotto del tutto la possibilità di connettersi a Internet in molte regioni. A questo proposito l’osservatorio indipendente NetBlocks scrive « Le metriche di NetBlocks confermano l’interruzione di Twitter, Facebook e YouTube su più fornitori di servizi Internet in Pakistan martedì 9 maggio 2023. Inoltre, sono state osservate interruzioni totali di Internet sulle reti mobili in alcune regioni. Le interruzioni arrivano durante l’arresto dell’ex primo ministro Imran Khan».

Il primo ministro Shahbaz Sharif ha affermato che i disordini dei sostenitori di Khan « hanno danneggiato proprietà pubbliche e private sensibili»,costringendolo a dispiegare i militari nelle province del Punjab e del Khyber Pakhtunkhwa. I militari hanno avvertito che qualsiasi ulteriore attacco alle forze armate o alle forze dell’ordine, alle installazioni statali e alle proprietà «sarà accolto con severe ritorsioni». Almeno due province hanno chiesto al governo federale del Pakistan di schierare truppe per ristabilire l’ordine.Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto a tutte le parti in Pakistan di astenersi dalla violenza e ha sottolineato la necessità di rispettare il diritto all’assemblea pacifica. Guterres aveva anche esortato le autorità pakistane a « rispettare il giusto processo e lo stato di diritto nei procedimenti» contro Khan. Il governo pakistano accusa il partito di Imran Khan Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI) di aver pianificato i disordini ed in tal senso la polizia ha arrestato Fawad Chaudhry, deputato di Khan e vicepresidente del suo partito.

Per cercare di capire cosa accade in queste ore in Pakistan abbiamo raggiunto il più importante giornalista pakistano Hamid Mir secondo il quale l’arresto di Khan è una sorta di vendetta politica: «Quando Imran Khan era primo ministro ha arrestato l’attuale primo ministro Shehbaz Sharif e tanti altri oppositori politici. Si tratta di un’azione di rivalsa. Siamo coinvolti nella politica della vendetta. I seguaci di Imran Khan hanno attaccato alcune case di ufficiali militari, ma il suo partito si è dissociato da questi attacchi. Credo che Imran Khan sarà allontanato dalla politica come accaduto a Nawaz Sharif. Imran Khan è stato insediato alla carica di premier dall’esercito, che poi gli si è rivoltato contro a causa della sua incompetenza e della sua posizione anti-americana. Per i suoi fan è scioccante che l’esercito gli si sia rivoltato contro e quindi sono scontenti dell’esercito».

Hamid Mir con Osama Bin Laden

E’ possibile che l’ex premier riesca a destabilizzare il Paese?

«È difficile per Imran Khan mobilitare un movimento di massa a suo sostegno perché non ha quadri politici preparati. La maggior parte dei suoi sostenitori sono solo suoi fan. Un tribunale locale ha approvato l’arresto di Imran Khan e lo ha definito conforme alla legge. Non c’è alcuna possibilità che venga rilasciato nel prossimo futuro».

Da tempo si parla della situazione economica del Pakistan che secondo alcuni analisti sarebbe prossimo al default. E’ possibile che questo accada?

«Le condizioni economiche del Pakistan sono peggiorate quando Imran Khan era premier. Ha cambiato quattro ministri delle Finanze e sei segretari alle Finanze in tre anni e mezzo di governo. Ha preso molti prestiti e ha distrutto l’economia pakistana. Ora il Pakistan sta pagando il prezzo delle sue cattive politiche economiche. L’attuale governo sta facendo del suo meglio per sistemare l’economia, ma non c’è una minaccia immediata di default. Il Pakistan sta ora scivolando sempre di piu’ per la sua sopravvivenza economica verso la Cina».

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