martedì, 15 Aprile 2025
Il Sassuolo torna in A, il purgatorio dura solo un anno

Dopo undici stagioni di Serie A, è durato solo un anno il purgatorio del Sassuolo che, dopo una stagione da dominatore assoluto in B, ritorna di prepotenza nel calcio che conta.
La vittoria nel derby contro il Modena – ieri con un rotondo 3 a 1 – e il pareggio per 2 a 2 dello Spezia terzo in classifica con il Mantova, oggi, ha regalato ai nero-verdi la matematica promozione con ben cinque giornate d’anticipo, segno di un campionato sempre vissuto da protagonista.
Dopo la retrocessione dell’anno scorso, la volontà della proprietà, la famiglia Squinzi, è stata quella di di confermare il proprio impegno: d’altronde, nei suoi undici anni di serie A il Sassuolo ha fatto numerosi investimenti: è infatti una delle poche società di serie A ad avere uno stadio di proprietà, a Reggio Emilia, dove gioca le proprie partite interne.
Dopo la retrocessione il Sassuolo ha scelto di affidare la missione a Fabio Grosso, un campione del mondo con esperienze importanti in panchina. Ma soprattutto ha deciso di non smantellare la squadra retrocessa dalla serie A, dove c’erano comunque giocatori che sono un lusso per la categoria, come Laurentié, miglior marcatore della stagione, ma anche Toljan, Boloca e Obiang. È rimasto anche il capitano Domenico Berardi, bandiera neroverde che non ha mai ceduto alle sirene delle grandi squadre e che ha accettato di scendere in B per riportare il Sassuolo nel calcio dei grandi.
Missione compiuta, senza patemi e anche con maggiore facilità rispetto al previsto: dopo una partenza un po’ balbettante, il Sassuolo ha cominciato a vincere, si è insediato al vertice della classifica e ha staccato le dirette inseguitrici fino ad arrivare a una promozione con larghissimo anticipo. Con vittorie spesso maturate con risultati larghi, che hanno fatto del Sassuolo il miglior attacco e la miglior difesa della serie B, a ulteriore dimostrazione di un campionato dominato e di un ritorno in serie A legittimato di prepotenza sul campo.
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