Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, gli showrunner commentano la stagione 1

AVVISO: SPOILER SUL FINALE DE IL SIGNORE DEGLI ANELLI: GLI ANELLI DEL POTERE!

La stagione 1 de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere si è conclusa su Prime Video (QUI la nostra recensione del finale), e noi abbiamo avuto l’occasione di partecipare a una conferenza stampa online con J.D. Payne e Patrick McKay, gli showrunner della serie, per tirare le fila di una prima stagione di grande successo e capire quali direzioni prenderà la stagione 2.

Come spiega Payne, la sfida di questa prima stagione era re-introdurre gli spettatori alla Terra di Mezzo e “raccontare cose che Tolkien non aveva approfondito, ma farlo in modo che fossero coerenti con il resto della sua opera”. C’è stato dunque un grande impegno nel definire i mondi in cui i vari personaggi della serie si muovono. Anche questa, per McKay, è stata una vera sfida: “Il mondo di Tolkien è così vasto e ricco. Ciascun mondo ha richiesto enorme lavoro e tanta immaginazione”. Al punto che Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere non può essere davvero definita una serie TV: “Una serie TV si sarebbe concentrata forse su uno solo di questi mondi, meglio se abitato da personaggi mortali. Ma quello non avrebbe reso giustizia a Tolkien. Noi sapevamo che ci servivano tutti quei mondi”.

Ora che le dovute introduzioni sono state fatte, prosegue Payne, “possiamo cominciare a raccontare gli eventi canonici della Seconda Era che la gente non vede l’ora di vedere, come l’ascesa di Sauron e la caduta di Númenor”. E a proposito di Sauron, McKay spiega che “da subito non volevamo che fosse un villain attivo nella stagione 1, ma volevamo che fosse un personaggio e facesse parte della storia, e che il suo male fosse presente”. Da qui l’idea che “fosse nella storia senza che lo sapessimo”, essendo Sauron in grado di mutare forma. Per Payne: “La prima stagione parla di un male che emerge dalle ombre, nella seconda il male è emerso, è attivo e ha un piano”.

I due showrunner non erano troppo preoccupati all’idea che qualcuno capisse in anticipo il colpo di scena su Sauron. Payne spiega: “Non siamo troppo interessati alla sorpresa, ma più a un’idea di inevitabilità, […] ci interessa molto più questo di un twist che magari non ti aspettavi, e che ti sorprende la prima volta ma non ti lascia niente alla seconda visione”.

A proposito, invece, dell’altro grande mistero de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, lo Straniero e il fatto che possa trattarsi di Gandalf, gli showrunner non si sbilanciano più di tanto. Commentando una frase che il personaggio pronuncia nel finale, “Nel dubbio, segui il tuo naso”, attribuita a Gandalf, Payne afferma: “Certamente quelle parole e altre sue azioni fanno pensare a Gandalf, ma altre fanno pensare ad altri stregoni. Sappiamo che Saruman e gli Stregoni Blu hanno viaggiato a est e hanno lottato con la tentazione, e anche questo lo vediamo nel personaggio. La ricerca della sua identità e il suo viaggio di scoperta di sé continueranno nella stagione 2”.

Una stagione in cui, promette Payne, “approfondiremo molto la mitologia” di Tolkien. Non resta che aspettare.

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