Il signore delle formiche: Cathy La Torre e Tommaso Zorzi intervistano il cast

Il signore delle formiche

Cathy La Torre e Tommaso Zorzi sono stati invitati a partecipare, in qualità di ambassador alla proiezione de Il signore delle formiche a Venezia 79, intervistando nell’occasione il regista Gianni Amelio e i protagonisti Luigi Lo Cascio ed Elio Germano.

 

Nella sua nuova opera, ora in tutti i cinema, il regista de Il ladro di bambini e Lamerica racconta la storia del processo ad Aldo Braibanti, grande intellettuale, scrittore, ex partigiano antifiascista e mirmecologo (studiava le formiche) che nel 1964 fu accusato di aver plagiato l’amico Giovanni Sanfratello. Il reato di plagio era stato introdotto proprio durante il fascismo, e il processo a Braibanti è stato l’unico nel dopoguerra con questa imputazione. Si trattava ovviamente di accuse assurde – la famiglia di Sanfratello era profondamente cattolica e conservatrice, mentre Braibanti omosessuale e fuori dal coro – e suscitarono la mobilitazione di alcuni tra i più grandi intellettuali e letterati italiani dell’epoca.

Braibanti è interpretato da Luigi Lo Cascio, ma nel cast figurano anche Elio Germano, Sara Serraiocco e l’esordiente Leonardo Maltese.

Il trailer de Il signore delle formiche lo trovate qui.
La recensione, qui.

La sinossi ufficiale

Il drammaturgo e poeta Aldo Braibanti fu condannato a nove anni di reclusione con l’accusa di plagio, cioè di aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico, un suo studente e amico da poco maggiorenne. Il ragazzo, per volere della famiglia, venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico e sottoposto a una serie di devastanti elettroshock, perché “guarisse” da quell’influsso “diabolico”. Alcuni anni dopo, il reato di plagio venne cancellato dal codice penale. Ma in realtà era servito per mettere sotto accusa i “diversi” di ogni genere, i fuorilegge della norma. Prendendo spunto da fatti realmente accaduti, il film racconta una storia a più voci, dove, accanto all’imputato, prendono corpo i famigliari e gli amici, gli accusatori e i sostenitori, e un’opinione pubblica per lo più distratta o indifferente. Solo un giornalista s’impegna a ricostruire la verità, affrontando sospetti e censure.

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