Il vino più conosciuto d’Italia si presenta al mondo

A Montalcino si vivono giornate internazionali alla 30esima edizione di Benvenuto Brunello che si svolge quest’anno dal 19 al 29 Novembre e che svelerà le nuove annate, di 119 cantine, del principe dei vini toscani.

Undici le giornate di degustazioni per stampa e operatori nazionali ed esteri, sommelier di ristoranti stellati e Master of The Wine, influencer, blogger ed enoappassionati per tenere a battesimo il Brunello 2017, il Brunello Riserva 2016 e il Rosso di Montalcino 2020 di 119 cantine.

Il Brunello di Montalcino è il vino più conosciuto tra i consumatori italiani, con una notorietà al 67% e davanti a corazzate come il Prosecco, il Chianti e il Chianti classico e il Montepulciano d’Abruzzo.

Secondo l’analisi di Wine Intelligence, il consumatore tipo di Brunello è principalmente donna, del Centro Italia, di età compresa tra i 35 e i 54 anni, con un reddito medio che supera i 50.000 euro, con una buona propensione all’acquisto online e appassionata di vino.

Il mercato del Brunello vive uno dei migliori periodi della sua storia. Montalcino rappresenta un miracolo economico, qui in 30 anni il valore della vigna è cresciuto del 2.000% e del vino del 300%.

Se infatti nel 1992 un ettaro di terreno vitato di Brunello di Montalcino valeva 40 milioni delle vecchie lire (36.380 euro attuali secondo il coefficiente Istat per l’attualizzazione dei valori), oggi il prezzo è circa 20 volte superiore, pari a 750.000 euro, con una rivalutazione record del +1.962%. Stando alle stime 2020 del Consorzio, il “vigneto Brunello” vale oggi circa 2 miliardi di euro complessivi, e continua ad attrarre investimenti.

A partire dai primi anni Novanta, la produzione di Brunello ha portato a Montalcino professionalità da 70 Paesi diversi, rendendola non solo un vero e proprio “melting pot” di esperienze e know how (rappresenta il 15,8% la percentuale di stranieri sulla popolazione totale, il doppio della media italiana), ma anche un esempio virtuoso in tema di occupazione, soprattutto giovanile, con una disoccupazione che non arriva al 2%, in grado di assorbire anche gran parte della manodopera dei Comuni limitrofi.

Montalcino ogni anno accoglie oltre 1 milione di enoturisti e “big spender”, in 7 casi su 10 stranieri e provenienti da più di 60 Paesi.

Sul fronte del prodotto, attualmente sono 14 milioni le bottiglie immesse nel mercato (di cui 9 milioni di Brunello di Montalcino e 4 milioni di Rosso di Montalcino). A produrle sono 218 aziende (erano 147 nel 1992) su oltre 4.300 ettari di vigneti coltivati essenzialmente a Sangiovese (di cui 3.150 iscritti a Doc e Docg, e quasi il 50% a coltivazione biologica).

Che annata si dovrà aspettare il mercato? Il Brunello 2021 ha un potenziale molto elevato, con differenziazioni importanti rispetto ai millesimi precedenti. Per gli esperti sarà una “buona annata” perché i produttori di Montalcino hanno saputo gestire, dal campo alla cantina, il cambiamento climatico in corso anche in questo microcosmo perfetto per il vino. Dopo un marzo molto caldo, che ha anticipato un germogliamento delle viti bruscamente interrotto dalle gelate di aprile e la successiva siccità estiva, il decorso di maturazione delle viti dellannata 2021 è tornato alla normalità.

Quest’anno la mattonella commemorativa è stata donata a Carlo Cracco, un inno alla cucina italiana.

«Carlo Cracco – ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – è simbolo di un’italianità in cucina da sempre testimonial del nostro Brunello in Italia e nel mondo. Per la trentesima piastrella dedicata a una vendemmia senz’altro molto interessante, abbiamo fortemente voluto ribadire il sodalizio speciale con la ristorazione, nostro canale storico e naturale che solo lo scorso anno a causa dell’emergenza ha perso in Italia quasi il 40% del proprio fatturato, per un equivalente di circa 38 miliardi di euro. Tra le novità legate al nuovo posizionamento di Benvenuto Brunello – ha concluso Bindocci – c’è senz’altro l’analisi sulla nuova annata, da quest’anno senza l’indicazione di merito data dalle stelle. Il giudizio sulla nuova annata è per la prima volta anticipato a novembre: da qui l’impossibilità di valutare un prodotto che ancora non c’è. Le stelle sulla 2021 saranno perciò assegnate dopo un anno di affinamento, in occasione dell’anteprima 2022».

Montalcino è un piccolo paradiso, un esempio virtuoso per tutta la nostra nazione di come questo piccolo borgo sia riuscito a raggiungere il successo grazie a dedizione, sacrifici, competenza e soprattutto tanta passione nel produrre questo nettare speciale e trasformare un calice in un santo graal.

Tra le aziende più belle dove consiglio una visita e una degustazione:

Caparzo

È una delle 30 cantine storiche di Montalcino, tra le più grandi che hanno contribuito al mito del Brunello, dove innovazione sperimentazione e passione hanno portato a grandi risultati. Oggi di Elisabetta Gnudi che insieme alla figlia Alessandra Angelini puntano a traguardi sempre più ambizionsi investendo per avere le vigne in tutte le zone più vocate di Montalcino per puntare sui cru, i più celebri ed imperdibili la Casa e La Caduta, Ca’ del Pazzo.

Col d’Orcia

Una griffe storica per il Brunello, la splendida Tenuta risale infatti al 1890 ed oggi è un’oasi biologica del Conte Francesco Marone Cinzano, una delle più grandi azienda vinicola biodinamiche di tutta la Toscana con 520 ettari di cui 150 vitati. Il suo cavallo di battaglia è il Brunello di Montalcino Riserva Poggio al Vento. Il Conte Cinzano con i suoi rapporti internazionali il suo senzo di accoglienza e l’innato savoir faire contribuisce in maniera importante a rendere celebre il Brunello… Noblesse oblige!

Terralsole

È una piccola azienda vinicola di 12 ettari a conduzione familiare fondata el 1996, frutto dell’amore per l’arte visiva e la passione per il vino di una coppia di artisti, il pittore svizzero Mario Bollag e la violinista californiana Athena Tergis.

Certificata biologica dal 2018, conta 12 ettari vitati dei quali quasi 5 a Brunello. L’etichetta del Brunello 2015 realizzata dalla figlia Vivienne, che frequenta il Liceo Artistico di Siena contiene la scritta “Be Happy”, un messaggio di speranza e gioia in un periodo complicato per tutti. Interessanti i loro Supertuscan il coldoro e il pasticcio.

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