martedì, 11 Febbraio 2025
In Babylon, Pitt e Margot Robbie travolti dal sonoro
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(ANSA) – ROMA, 12 GEN – BABYLON di Damien Chazelle è un film
barocco, esagerato (anche nella lunghezza), rumoroso e
provocatoriamente disturbante. Solo alla fine il film, in sala
da giovedì 19 gennaio con Eagle Pictures, si distende e diventa
racconto fino a implodere in un collage frenetico di sequenze
cinematografiche, di ieri e di oggi, lentamente cancellate da
un blob digitale rosso e nero che tutto copre e annichilisce. Metafora della morte del cinema o della sua capacità di
rinnovarsi? Non si sa, ma è certo che in quest’opera del regista
premio Oscar per La La Land c’è la volontà di raccontare il
cinema partendo dalla Los Angeles dagli anni 20, l’Epoca d’Oro
di Hollywood, fino ad arrivare agli anni Cinquanta. Quattro i
protagonisti principali: Manny Torres (Diego Calva), aspirante
attore messicano molto smart che cerca una sua strada nel
cinema; Jack Conrad (un Brad Pitt in gran forma e che si misura
spesso con l’italiano ) nei panni di una star tra le più pagate;
Nellie LaRoy (la bellissima e sensuale Margot Robbie) che parte
davvero dalle stalle per diventare una stella e, infine, Sidney
Palmer (Jovan Adepo), giovane trombettista jazz di colore che
approda al cinema. A questi personaggi si aggiungono: Elinor
St. John (Jean Smart), giornalista di gossip alla quale non
manca la saggezza; James McKay (Tobey Maguire) gangster
tossicodipendente in odor di Joker; Fay Zhu (Li Jun Li) attrice
e cantante dalla presenza divina e Irving Thalberg (Max
Minghella) nei panni del produttore cinematografico realmente
esistito. (ANSA).