martedì, 8 Aprile 2025
In Italia si è passati da 2700 a 1000 sale cinematografiche

“I dati sono drammatici: di 2.700
sale cinematografiche che avevamo in Italia ne restano meno di
mille, a Roma in pochi anni ne sono state chiuse 102”. Così
Silvano Curcio, docente di architettura alla Sapienza,
intervenendo all’assemblea pubblica sul tema ‘Terzi Luoghi – Una
città che si-cura’ alla Basilica di San Saba a Roma, promossa
dal Comitato Sos Sale, che raccoglie decine di realtà civiche
per salvare i cinema chiusi o abbandonati della capitale e
contrastare la proposta di legge regionale del centrodestra nel
Lazio che a loro giudizio potrebbe trasformarne molti in centri
commerciali, alberghi o parcheggi.
Curcio ha pubblicato a dicembre dello scorso anno ‘Fantasmi
urbani – La memoria delle sale cinematografiche di Roma’
(Palombi editore), in cui per la prima volta veniva rivelato il
progetto di nuova normativa urbanistica che “ad agosto 2024
aveva avuto il primo voto favorevole in Giunta” regionale. “Me
lo disse un amico che lavora alla Regione – ha raccontato Curcio
-, la chiamano ‘legge Metropolitan’ (dal nome di uno storico
cinema romano in via del Corso, ndr)”.
Una soluzione sono i ‘terzi luoghi’ alla francese, secondo
l’architetto, siti polivalenti che comprendono anche un cinema,
ma con esso possono accogliere teatri, sale concerti, asili
nido, bar e mense per senza tetto, tra le altre cose. “I terzi
Luoghi li abbiamo inventati in Italia, anche se ora sono più
noti con il nome francese o inglese – ha detto ancora Curcio -.
Non dobbiamo dimenticare la nostra cultura e la nostra storia”.
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