martedì, 26 Novembre 2024
In ricordo di Berlinguer anche un film concerto
Il leader della sinistra più amato di
sempre, Enrico Berlinguer, cui l’11 giugno ricorrono i 40 anni
dalla morte, raccontato da Ettore Scola, Bernardo Bertolucci,
Roberto Benigni e tanti altri in un film documentario
Arrivederci Berlinguer! che sarà in sala con I Wanted per la
ricorrenza il 10, 11 e 12 giugno con la regia di Michele Mellara
e Alessandro Rossi. L’anniversario dell’addio al segretario del
Pci, colpito da un malore durante un comizio a Padova il 7
giugno 1984 e morì in ospedale dopo una lunga agonia che divenne
strazio collettivo italiano, è l’occasione per proporre in sala
documenti sul carisma politico di Berlinguer e il suo seguito
tra i militanti comunisti di quegli anni e porre agli spettatori
di oggi domande ancora di enorme attualità.
Oltre ad Arrivederci Berlinguer! c’è anche Prima della Fine
di Samuele Rossi che viene presentato l’11 giugno in anteprima
al Biografilm di Bologna alla presenza dei figli del politico e
il 13 (giorno dei funerali seguiti a Piazza San Giovanni a Roma
dall’incredibile numero di 2 milioni di persone) esce in sala
distribuito da OpenDDB – Distribuzioni dal Basso. Se
quest’ultimo concentra la ricerca sui giorni dall’emorragia
cerebrale sul palco di Padova al lutto, con materiali inediti,
Arriverderci Berlinguer! ha la particolarità di essere un film
concerto, altrettanto emozionale.
Le musiche di Massimo Zamboni, chitarrista del gruppo punk rock
CCCP – Fedeli alla linea, commentano i materiali d’epoca
provenienti dal documentario corale L’addio a Enrico Berlinguer,
che fu realizzato durante i funerali del segretario del PCI da
alcuni dei più importanti registi italiani. Tra i molti,
Bernardo e Giuseppe Bertolucci, Roberto Benigni, Carlo Lizzani,
Giuliano Montaldo, Ettore Scola e Gillo Pontecorvo si misero
dietro alla macchina da presa per omaggiare questo straordinario
leader. Queste scene della cerimonia sono assemblate assieme ad
alcune riprese di Enrico Berlinguer durante la sua attività
politica, in un montaggio che vuole restituire oggi tutta
l’umanità, la forza e la dignità di un personaggio centrale
nella politica italiana degli anni Settanta e Ottanta. I filmati
sono stati messi a disposizione dall’AAMOD (Archivio del
movimento operaio e democratico) “viene fuori – dicono i registi
– l’affetto e la partecipazione della gente, un rapporto quasi
simbiotico. La nostra scelta è caduta su alcuni momenti in cui
Berlinguer snocciola i temi fondanti della sua politica, e lo fa
argomentando le sue tesi in modo diretto, con una chiarezza
adamantina e una solidità d’intenti politici frutto di anni di
studio, impegno, militanza, riflessione sui compiti e i doveri
della politica. Abbiamo scelto gli interventi sui temi che –
proseguono Mellara e Rossi – ci sembravano vicini all’oggi
(generazioni, donne, famiglia, questione morale, lavoro) e su
cui Berlinguer ebbe parole che sono ancora di estrema attualità
e che continuano a farci riflettere”.
Cosa sanno i giovani oggi di Berlinguer? Probabilmente poco
per non dire nulla, film come questi “aiutano ad avvicinarsi a
lui, a renderglielo vivo: un uomo animato da forti passioni
politiche, da un senso di equità incrollabile, antifascista, un
uomo mai stanco di lottare contro le ingiustizie sociali e le
prevaricazioni dei più forti e potenti”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA