lunedì, 21 Aprile 2025
In sala la storia vera di un’eroina ai tempi della Gestapo

Che i tedeschi abbiano davvero fatto
pace con la storia lo dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno,
questo ‘Berlino, Estate ’42’ (From Hilde with Love) a firma di
Andreas Dresen (Grill Point, Rabiye Kurnaz vs. George W. Bush),
che dopo essere stato in concorso alla 74/ma Berlinale arriva in
sala con Teodora dal 20 marzo. Un film che non solo racconta la storia vera di un’eroina come
Hilde Rake (interpretata da una straordinaria Liv Lisa Fries),
antifascista tedesca messa a morte nel 1943, ma anche un dramma
in cui la solidarietà al femminile tocca anche il cuore di chi
sta dall’altra parte della barricata, come nel caso di Anneliese
Kühn (Lisa Wagner), una carceriera rigida nell’atteggiamento,
ma piena di cuore.
‘La Berlino, Estate 42’ racconta la storia di due appartenenti
alla Rote Kapelle (nome dato dalla Gestapo alle reti di
spionaggio a favore dell’Unione Sovietica), ovvero Hilde e Hans
Coppi, che si innamorano prima che le loro vite vengano
distrutte dal nazismo.
Quando i due vengono catturati dalla Gestapo e Hilde, incinta di
otto mesi, viene imprigionata inizia per lei e per chi guarda il
film il più doloroso degli inferni.
Un vero orrore prima la sua prigionia, poi il parto avvenuto in
carcere, l’addio inevitabile che deve dare al figlio e all’amata
madre quando dovrà subire la più sbrigativa e terribile delle
esecuzioni (una scena davvero insostenibile).
Tra i meriti di Dresen quello appunto di aver messo in scena una
storia finalmente realistica dove almeno alcuni dei nazisti non
rientrano necessariamente nella categoria degli spietati.
“Ho cercato di evitare i cliché. La guardiana del carcere e
altri personaggi non sono dei nazisti puri e duri, ma sono solo
delle persone che si sono adattate a obbedire al sistema e che
potrebbero vivere anche oggi. Non ho insomma voluto
storicizzare, ma casomai de-storicizzare”.
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