giovedì, 21 Novembre 2024
Incontri con il Cinema Buddhista, terza edizione della rassegna
Tornano per il terzo anno consecutivo
gli ‘Incontri con il Cinema Buddhista’, dal 21 novembre all’1
dicembre tra Cagliari, Perugia e Roma. La rassegna, realizzata
da Fondazione Maitreya e Asiatica Film Festival, con il
contributo dell’otto per mille dell’Unione Buddhista Italiana,
presenta il buddhismo come religione, disciplina, filosofia,
teologia, mitologia e tradizione. Undici le opere tra fiction,
documentari e un cortometraggio, provenienti dal Bhutan, Cina,
Germania, Giappone, India, Italia, Myanmar, Nuova Zelanda,
Olanda e Spagna. La prima tappa è al Teatro Alkestis di Cagliari il 21-22
novembre quindi al Cinema Melies di Perugia, il 23-24 novembre e
infine al Nuovo Cinema Aquila a Roma dal 29 novembre all’1
dicembre. In anteprima, sul grande schermo dal Regno del Bhutan ‘Pig at the crossing’ del maestro spirituale Khyentse Norbu,
acclamato dal suo esordio con ‘The Cup’, distribuito con
successo anche in Italia, fino a ‘Looking for a Lady with Fangs
and a Mustache’ proiettato nella prima edizione di Incontri.
Dalla Nuova Zelanda, ‘I am the river, the river is me’, diretto
e filmato anche con troupe maori da Petr Lom. Dalle montagne
dell’Himalaya ‘Snow leopard’, ultimo film dell’autore e regista
Pema Tseden, storia di come persone e animali vadano finalmente
d’accordo. Il ciclo presenta anche due versioni cinematografiche, due
interpretazioni del Samsara, la prima indiana, diretta da Pan
Nalin, girata in Ladakh, Kashmir, film cult del 2001, e l’altra
di Lois Patiñ che accompagna lo spettatore nei templi e i fiumi
del Laos fino alla Tanzania. Dal Giappone il documentario ‘Carving the divine’ dove il maestro Koun Seki tramanda la sua
arte Busshi, scultura di immagini in legno per i templi. Dall’Ungheria ‘Angry Buddha’, documentario del 2015, inedito in
Italia, scritto e diretto dal regista tedesco Stefan Ludwig. A
tre anni dalla caduta di Kabul in Afghanistan, il giovane
regista videomaker curdo iraniano Ayoub Naseri, con il suo
documentario d’esordio Il cielo è mio, prodotto da Ubi. Due
documentari e un cortometraggio ‘Song of souls’, diretto e
montato dall’artista Sai Naw Kham, e ‘Myanmar diaries’, lungometraggio realizzato da un collettivo di filmmakers
anonimi, vincitore del Berlinale Documentary Award, testimoniano
la creatività nella lotta di un popolo in un paese a maggioranza
buddhista. Di Moe Myat May Zarchi è il corto The altar.
Tra gli incontri, quello con lo scrittore, saggista esperto
di sud-est asiatico Emanuele Giordana e tra le presentazioni di
libri ‘Buddha in 35mm’ introdotto da Maria Angela Falà,
presidente della Fondazione Maitreya, in conversazione con
l’autore Augusto Q. Bruni. L’ingresso è gratuito fino ad
esaurimento posti e tutti i film sono in originale con
sottotitoli in italiano.
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