Inghilterra: Butcher, ‘eliminare il colpo di testa’

(ANSA) – ROMA, 02 OTT – Si arricchisce il fronte di chi,
oltremanica, vorrebbe limitare il numero di colpi di testa nel
calcio, per scongiurare possibili problemi di salute ai
giocatori. Dopo Denis Law, ex attaccante del Manchester United
che accusa proprio i ripetuti contatti con il pallone di “avergli danneggiato il cervello”, riporta The Independent, ora
a prendere posizione è Terry Butcher. “Il colpo di testa
dovrebbe essere gradualmente eliminato dal calcio”, ha affermato
alla Bbc l’ex nazionale inglese, roccioso difensore centrale che
in una partita di qualificazione ai Mondiali contro la Svezia
continuò a giocare nonostante gli sanguinasse abbondantemente
una ferita proprio al capo.
    “Bisogna guardare alla sicurezza, alle famiglie che perdono i
loro cari troppo presto. Penso sia qualcosa di particolarmente
sentito in Gran Bretagna per il modo in cui giocavamo, meno per
il modo di stare in campo oggi. Possiamo farne a meno”, ha detto
Butcher, ponendo l’accento sui rischi di “trauma cerebrale”.
    Il trauma del colpo infatti può causare danni al giocatore,
specie nel lungo periodo, dalla commozione cerebrale fino a
problemi neurologici e addirittura alla demenza. Willie Stewart,
specialista in lesioni cerebrali, ha scoperto nel 2019 che i
calciatori professionisti avevano tre volte e mezzo più
probabilità di morire di malattie neurodegenerative rispetto ai
loro coetanei della popolazione generale.
    Nel luglio scorso le autorità calcistiche in Inghilterra
hanno introdotto la raccomandazione di un limite per calciatore
di 10 colpi di testa a forte impatto a settimana negli
allenamenti degli adulti. Nel febbraio 2020 inoltre sono state
emesse le linee guida per il calcio under 18, compreso il
consiglio di evitare il colpo di testa tra gli under 11. (ANSA).
   

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