Insufficienza ovarica,gravidanza possibile con le nuove tecniche

Più chance di avere una gravidanza per le donne che soffrono di insufficienza ovarica precoce: grazie alle tecniche di ringiovanimento ovarico è infatti possibile aumentare le possibilità di ottenere una gravidanza con i propri ovuli. Lo dimostra uno studio presentato al 40/mo congresso della Società europea di Riproduzione umana ed embriologia (Eshre) dal gruppo Ivi specializzato in medicina della riproduzione. Lo studio si basa su un’evoluzione della tecnica Ascot, una delle più diffuse per il ringiovanimento ovarico, tramite infusione di cellule staminali nell’arteria ovarica. Le proteine disciolte nel citoplasma degli ovociti sono fondamentali per la piena efficacia della funzione riproduttiva.

    Nelle donne con insufficienza ovarica precoce sono state trovate fino a 72 proteine alterate, determinando una notevole riduzione della capacità riproduttiva spontanea. La tecnica Ascot in 4 fasi presentata da Ivi a Eshre ha apportato cambiamenti sostanziali nel proteoma plasmatico dei pazienti, portandolo a una composizione molto simile a quella osservata nelle donne normoresponder. Questo studio evidenzia come possano migliorare ulteriormente i già importanti risultati di questo trattamento rigenerativo: secondo studi di Ivi Global, infatti, il 7% delle pazienti sottoposte alla procedura di ringiovanimento ovarico ha raggiunto la gravidanza per via naturale dopo aver recuperato la funzione ovarica.

    “La decisione di cercare una gravidanza con ovuli di donatrici non è mai un passo facile per le coppie, per questo si stanno diffondendo sempre di più delle alternative terapeutiche che mirino a ripristinare la funzione ovarica – spiega Antonio Pellicer, ordinario di Ostetricia e Ginecologia all’Università di Valencia, fondatore di Ivi – una delle più diffuse è la tecnica Ascot, che consiste nel trapianto di cellule staminali dal midollo osseo nell’arteria ovarica. Gli studi intorno al ringiovanimento ovarico, rappresentano una linea di ricerca molto incoraggiante in cui continueremo a lavorare”. La tecnica Ascot si basa essenzialmente su un’iniezione di plasma arricchito con fattori di crescita, che consente di ripristinare la funzione ovarica, con una procedura simile a quella del prelievo dell’ovocita. Il trattamento è ambulatoriale e dopo un breve periodo di osservazione la paziente può tornare a casa.

    Questa tecnica si basa sui principi della medicina rigenerativa il cui obiettivo è ripristinare l’ambiente biologico, imitando e accelerando i processi di rigenerazione dell’organismo stesso.

   

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