Ipotesi nuovi aumenti ai medici invece della defiscalizzazione

Far decadere gli emendamenti nella legge di Bilancio che prevedono la defiscalizzazione per gli stipendi dei medici a fronte di un ulteriore aumento cash degli stessi stipendi. E’ questa l’ipotesi prospettata ai sindacati di categoria dal ministro della Salute Orazio Schillaci, che oggi ha convocato per un incontro le varie organizzazioni di medici ed infermieri. Lo rende noto all’ANSA Pierino Di Silverio, segretario del maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l’Anaao Assomed. “Questa – ha commentato Di Silverio – ci pare una posizione ideologica da parte del Mef, della quale non comprendiamo la ratio”. 

 L’ipotesi è rigettata dall’Anaao Assomed, che la considera allo stato inaccettabile. Infatti, spiega Di Silverio, “se l’aumento proposto, a fronte degli attuali 17 euro, fosse equiparabile in termini economici alla defiscalizzazione, allora potremmo anche ragionarci, fermo restando che mentre la defiscalizzazione rappresenta una misura strutturale tale aumento sarebbe invece una misura una tantum.
Tuttavia, nell’ipotesi di un ulteriore aumento, il governo dovrebbe reperire risorse adeguate, e questo mi pare molto difficile che possa accadere”. Il punto, chiarisce Di Silverio, è che “con la defiscalizzazione ogni medico avrebbe circa 200 euro netti al mese di guadagno, incrementabili con i nuovi contratti. Per assicurare un aumento ‘cash’ di 200 euro al mese, il governo dovrebbe reperire circa 500 milioni di euro di risorse aggiuntive. Ma ci sembra molto improbabile che il governo trovi queste ulteriori risorse per la sanità visto che non sono state trovate risorse sufficienti finora”. Per queste ragioni, sottolinea Di Silverio, “l’ipotesi prospettaci oggi ci pare semplicemente una posizione ideologica da parte del ministero dell’Economia, della quale non comprendiamo la ratio: garantire aumenti equiparabili alla defiscalizzazione comporterebbe infatti un investimento ancora maggiore da parte del governo”. Allo stato attuale dunque, sul fronte “dei dati concreti – conclude il leader dell’Anaao Assomed – resta solo l’aumento previsto in manovra pari a circa 17 euro per il 2025; un aumento che riteniamo offensivo. Il resto sono solo parole”. 
   

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