sabato, 23 Novembre 2024
James Bond e l’eredità di Ian Fleming, un libro di Riccardo Crosa
Oggi arriva nelle sale italiane No Time To Die, venticinquesimo capitolo della saga di James Bond in cui Daniel Craig veste per la quinta volta i panni dell’agente segreto più celebre al mondo. L’attesa pellicola, diretta dall’americano Cary Fukunaga parte dal passato e transita tra i Sassi di Matera per giungere in Giamaica, isola in cui Ian Fleming ha dato vita alla saga.
Nell’immaginario collettivo 007 è una spia elegante, che vive alla grande e compie imprese impossibili, utilizzando gli ultimi ritrovati della tecnologia, tuttavia, prima di essere una stella hollywoodiana e il testimonial miliardario di decine di brand prestigiosi come Aston Martin e Tom Ford, James Bond è anzitutto il personaggio centrale del ciclo di romanzi di Fleming.
Tanto immaginario da sembrare talmente reale che, a sessantotto anni dall’esordio, il suo mito non accenna a tramontare. Infatti, tre anni fa è uscito il romanzo Forever and a day, prequel di Casinò Royale, scritto da Anthony Horowitz e da allora i fan di tutto il mondo erano in trepidante attesa di rivedere Bond nel nuovo film della saga, presentato ieri a Londra.
Riccardo Crosa fan di 007 e autore di James Bond e l’eredità di Ian Fleming, parla del suo libro:
«Con questo libro ho inteso rendere omaggio a Ian Fleming e al suo personaggio, che nei romanzi e nelle sue molteplici versioni cinematografiche mi diverte da quando ero un adolescente. L’autore inglese e gli sceneggiatori delle pellicole, hanno reso l’agente segreto un vero e proprio gigante nel suo habitat naturale: la Guerra Fredda, periodo sempre in voga nella fiction. Cito per il cinema Pawel Pawlikowski regista del film Cold War e per la tivù il successo della serie The Americans. Possiamo considerare la Guerra Fredda come il simbolo per eccellenza della doppia rappresentazione della realtà. Due blocchi contrapposti che pongono in evidenza la propria verità, celando le altre. A oltre centodieci anni dalla nascita del padre dell’agente segreto per antonomasia, il mio libro James Bond e l’eredità di Ian Fleming rispecchia tale schema. Infatti, se quello citato è il titolo ufficiale che anticipa alcune riflessioni sul mito di 007, il titolo nascosto: Operazione Goldenmine è quello del romanzo inedito contenuto nel volume e ispirato da un’intelligenza artificiale che ha letto i romanzi di Fleming in una settimana. La storia, che ha come protagonista Jenson Barker, anch’egli agente segreto dell’MI6, amico e doppio di James Bond è un libro nel libro, in cui nulla è ciò che sembra. Inoltre, il volume svela una terza verità, quella della suggestione visiva delle venti tavole originali Cyberpainting con cui ho illustrato le gesta di Jenson Barker, rendendo a mio modo omaggio ai creatori dell’iconografia bodiana degli anni ’60. Infine, per chi si immergerà nella lettura di questa avvincente spy story, sarà facile ritrovare ogni elemento simbolico dell’universo fleminghiano, James Bond incluso.»