mercoledì, 27 Novembre 2024
Jonah Hill annuncia una pausa dai riflettori: “Soffro di attacchi di panico, non promuoverò più i miei film”
Jonah Hill soffre di attacchi di panico e ha deciso di prendere una pausa dai riflettori e dalla vita pubblica.
È stato lui stesso ad annunciarlo, rivelando di aver girato in gran segreto un documentario, intitolato Stutz, che affronta il tema della salute mentale soffermandosi sul suo viaggio personale.
Il film, di cui al momento non si conoscono altri dettagli, sarà presentato a partire dal prossimo autunno all’interno di diversi festival cinematografici. Jonah Hill, però, non parteciperà alla campagna promozionale.
La lettera di Jonah Hill
Ho finito di dirigere il mio secondo film. Si tratta di un documentario che parla di me e del mio analista, e che più in generale esplora il tema della salute mentale, intitolato “Stutz”. Lo scopo di questo progetto è offrire la terapia e gli strumenti che ho appreso durante il mio percorso personale a un pubblico vasto, per un uso privato attraverso un film di intrattenimento.
Grazie al viaggio di scoperta personale presente nel film, sono giunto alla conclusione che soffro di attacchi di panico da quasi 20 anni, che sono stati esasperati dalle apparizioni promozionali e dagli eventi pubblici.
Sono grato che il film possa fare il suo debutto all’interno di un festival prestigioso il prossimo autunno e non vedo l’ora di poterlo condividere con il pubblico di tutto il mondo, con la speranza che possa aiutare le persone in difficoltà. Ciononostante, non parteciperò alla promozione di questo o dei miei futuri film, perché ho deciso di fare un passo importante per la mia salvaguardia. Contribuire al mio malessere partecipando a eventi promozionali vorrebbe dire non essere sincero nei miei confronti e nei confronti del film.Lettere o dichiarazioni come questa solitamente mi mettono in imbarazzo, ma sono consapevole di essere uno dei pochi privilegiati che può permettersi una pausa. Non perderò il lavoro mentre lavorerò sulla mia ansia.
Con questa lettere e con “Stutz”, spero di fare capire alle persone che è normale parlare di queste cose, in modo tale che possano agire di conseguenza. In questo modo potranno fare dei passi per stare meglio, mentre le persone che fanno parte delle loro vita potranno comprendere in maniera più chiara i loro problemi.
Spero che quest’opera sia in grado di parlare da sola e sono grato a tutti i miei colleghi, i collaboratori e a tutti voi per aver letto le mie parole, per la comprensione e il sostegno.
Fonte: Deadline