domenica, 23 Marzo 2025
Juve ore di scelte, su Motta in bilico l’ombra di Mancini

Alla Continassa regna il silenzio, la Juve è a riposo: Thiago Motta ha lasciato un lungo week-end libero a chi non è stato convocato in nazionale, si riprenderà lunedì aspettando i vari rientri. Eppure è soltanto una calma apparente, perché la tempesta sembra davvero dietro l’angolo.
Le voci di un esonero dell’italo-brasiliano – che con la Juventus ha un contratto fino al 30 giugno 2027 – si fanno sempre più insistenti, la novità è che ai vertici del club sarebbero intenzionati a velocizzare il divorzio. “Siamo convinti di andare avanti con il mister” diceva il dt Giuntoli dopo i tre schiaffoni presi a Firenze che si sono aggiunti ai quattro dell’Atalanta, ma quelle parole di nemmeno sette giorni fa sembrano lontanissime nel tempo.
Già, perché ora si starebbero velocizzando le pratiche per l’esonero, con il sostituto di Thiago Motta che sta prendendo sempre più le sembianze di Roberto Mancini. Un profilo con esperienza nazionale e internazionale, che nel palmarès ha 13 trofei da calciatore e altrettanti da allenatore, più un Europeo con l’Italia come impresa più recente, nel 2021. Un vincente, insomma, proprio come impone lo stile Juve, seppur con un lungo passato in nerazzurro che fa storcere il naso a buona parte dei tifosi.
La sua candidatura ha superato quella di Tudor, bianconero doc prima sul campo e poi da vice-Pirlo, e ora ci si sta proiettando verso la fumata bianca definitiva. Il tutto, però, avverrà non prima di sabato, quando la Juve tornerà in campo per sfidare il Genoa allo Stadium. E il risultato della partita potrebbe anche non servire a nulla a Thiago Motta, al di là che ci sia il riscatto della Juve o l’ennesimo crollo davanti ai propri tifosi, perché il suo destino appare segnato. Alla base del ribaltone ci sono i risultati scadenti, il rischio di perdere il treno per la prossima Champions, i tanti giocatori svalutati e una gestione dello spogliatoio che non ha convinto.
Poi, però, bisogna fare i conti anche con il bilancio, e qui entra in ballo “l’esonero programmato”: per investire su un nuovo allenatore, alias Mancini, è meglio aspettare la fine del mese perché a quel punto la spesa andrebbe a gravare sul trimestre successivo, con la possibilità di rientrare con una cessione agli inizi del mercato estivo.
L’altro aspetto che sta portando i dirigenti bianconeri a puntare forte sull’ex ct è la durata del contratto del nuovo allenatore, orientato ad accettare i quattro mesi di lavoro con la prospettiva di allungare il rapporto in caso di raggiungimento del quarto posto, l’obiettivo minimo della Juve in questa tormentata stagione. L’ora della resa dei conti si avvicina.
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