martedì, 26 Novembre 2024
Kiev avanza nel Donbass e Putin risponde promuovendo Kadyrov
Il leder ceceno Razman Kadyrov è stato nominato generale colonnello dal presidente russo Vladimir Putin: «Sono estremamente grato al nostro comandante in capo supremo per l’alto apprezzamento dei miei meriti. E’ per me un grande onore» ha detto Kadyrov in un messaggio video sul suo canale Telegram, nel quale ha sottolineato come Putin l’abbia informato personalmente per telefono della nomina: «Tanta attenzione non ha prezzo» ha concluso il 46enne islamista ceceno. Perché questa nomina e che significato ha? Il leader ceceno sin è buttato a capofitto nella disastrosa operazione militare russa in Ucraina mettendo a disposizione uomini e mezzi tuttavia, da qualche tempo è estremamente critico con il comando militare russo che ogni attacca sul suo canale Telegram. Bersaglio preferito degli strali dell’ormai generale ceceno è il ministro della Difesa Sergej Kužugetovič Šojgu che nelle idee di Kadyrov andrebbe cacciato per far spazio a lui. Evidente come oggi Putin non possa cacciare un fedelissimo come Šojgu ma la nomina di Kadyrov rende la sua posizione di certo meno stabile anche perché il leader ceceno nella sua battaglia contro Šojgu ha l’appoggio di Yevgeny Prigozhin propietario della famigerata milizia Wagner Group. E’ quindi probabile che Vladimir Putin abbia cercato con la nomina del leader ceceno, di mettere pressione al suo ministro della Difesa senza cacciarlo.
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha emanato un decreto che inserisce formalmente la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia nella lista degli asset federali di proprietà della Russia logica conseguenza del fatto che Mosca aveva già annesso la regione dove si trova l’impianto. Gli ucraini hanno subito reagito alla notizia con una dichiarazione del ministero degli Affari esteri ucraino, citato da Ukrinform: «Il decreto di Vladimir Putin che considera la centrale nucleare di Zaporizhzhia temporaneamente occupata come proprietà federale della Russia non ha valore legale. La lunga lista di crimini e gravi violazioni del diritto internazionale da parte della Russia dall’inizio della sua aggressione su vasta scala contro l’Ucraina è stata integrata da un altro crimine oggi, un tentativo illegale di prendere il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Consideriamo nullo il relativo decreto emesso dal presidente della Federazione Russa su questo tema». Il ministero ha poi proposto all’Unione europea, ai paesi del G7 e altri partner: «Che considerino urgentemente l’introduzione di sanzioni contro la società statale russa Rosatom, le sue società e istituzioni affiliate, nonché altri rappresentanti chiave dell’industria dell’energia nucleare russa». Durante la notte scorsa le unità di difesa aerea ucraine hanno abbattuto sei droni kamikaze russi (su un totale di 12) che avevano attaccato nella notte le regioni di Odessa e Mykolaiv: lo ha reso noto il Comando operativo meridionale di Kiev, secondo quanto riporta Ukrinform: «Durante l’attacco notturno di droni kamikaze nelle regioni di Odessa e Mykolaiv, secondo i dati preliminari, sei droni sono stati abbattuti dalle forze di difesa aerea» e secondo il Comando: «Il nemico ha intensificato la ricognizione aerea». Bombardamenti notturni anche nella città di Zaporizhzhia che hanno danneggiato o distrutto diversi edifici residenziali, provocando incendi e feriti, come ha reso noto su Telegram dal governatore regionale Oleksandr Starukh: « Come risultato degli attacchi nemici, sono scoppiati incendi in città”, Ci sono vittime. I soccorritori stanno già tirando fuori le persone da sotto le macerie».
Intanto sul campo la controffensiva nell’Ucraina settentrionale ed in particolare a Kharkiv non è ancora completamente culminata dopo un mese di operazioni di successo e ora sta avanzando nell’oblast di Luhansk occidentale. Le forze ucraine hanno riconquistato Hrekivka e Makiivka nell’oblast di Luhansk occidentale (circa 20 km a sud-ovest di Svatove) il 5 ottobre 2022. A questo proposito Il capo dell’Oblast di Luhansk Serhiy Haidai ha riferito che le forze ucraine hanno iniziato a liberare villaggi (non specificati) nell’Oblast di Luhansk il 5 ottobre scorso. Da questa mattina l’esercito russo ha iniziato la fase di manovra della controffensiva nell’oblast di Kharkiv. Le forze russe non sono riuscite a tenere le sponde dei fiumi Oskil e Siverskyi Donets e a sfruttarle come confini naturali per impedire alle forze ucraine di proiettarsi nelle sezioni vulnerabili dell’Ucraina nord-orientale occupata dalla Russia.Secondo il report quotidiano dell’Institute for the Study of War: « Il terreno nella parte occidentale di Luhansk è adatto al tipo di guerra di manovra rapida che le forze ucraine hanno utilizzato efficacemente nell’oblast di Kharkiv orientale all’inizio di settembre, e non ci sono indicazioni da fonti aperte che l’esercito russo abbia sostanzialmente rafforzato l’oblast di Luhansk occidentale. Le controffensive in corso nel nord e nel sud dell’Ucraina probabilmente costringeranno il Cremlino a dare la priorità alla difesa di un’area operativa a scapito di un’altra, aumentando potenzialmente le probabilità di successo dell’Ucraina in entrambe». Intanto sta suscitando grande clamore l’articolo del New York Times di eri nel quale si afferma che le agenzie di intelligence degli Stati Uniti sono convinte che alcuni settori del governo ucraino abbiano autorizzato l’attentato dinamitardo nel quale, nei pressi di Mosca, è stata uccisa Daria Dugina, la figlia dell’ideologo nazionalista russo, Alexander Dugin. Nell’articolo il NYT sottolinea che: «Gli Stati Uniti non hanno fornito alcuna assistenza, di intelligence o logistica, nell’attentato, ma si erano opposti all’attacco, quando vennero consultati».
Evidente che questa fuga di notizie da parte americana sia un chiaro messaggio a Volodymyr Zelensky in modo che non vi siano altri attacchi sul suolo russo a personalità vicine a Vladimir Putin o a lui stesso. A questo proposito il ministro della Difesa Sergej Kužugetovič Šojgu nelle scorse settimane sarebbe sfuggito ad un attentato a Mosca.
L’Ukrainska Pravda ha reso noto stamani che più di 50 tombe di civili sono state trovate nella città di Lyman (regione di Donetsk), liberata dall’esercito ucraino. Secondo il giornale: «Non tutti i corpi sono stati identificati e alcune tombe riportano dei semplici numeri». Ieri sera ha parlato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che nel suo discorso ha detto ai russi: « Non importa quali armi possiate trovare, avete già perso. Gli ucraini sanno per cosa stanno combattendo. Ora sempre più cittadini russi si rendono conto che devono morire solo perché una persona non vuole fermare la guerra». Zelensky ha poi aggiunto «Anche se voi (i russi) trovate ancora qualche altra arma da qualche parte nel mondo, come questi Shahed iraniani (i droni Shahed-136 che le forze stanno utilizzando) che usate per bombardare le nostre città non vi aiuterà comunque. Avete già perso.» Mentre scriviamo si apprende che tre villaggi nella regione meridionale di Kherson sono stati riconquistati e sottratti alle truppe russe: «Novovoskresenske, Novogrygorivka e Petropavlivka sono stati liberati nelle ultime 24 ore», ha detto Volodymyr Zelensky in un video pubblicato sui social media, aggiungendo che: «La nostra controffensiva continua»
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