Kim’s video, 55mila film da New York a Salemi e ritorno

I fratelli Coen pare avessero
ancora più di 600 dollari da pagare per ritardi nella riconsegna
dei film quando oltre 15 anni fa, chiudeva lo shop di
videonoleggio indipendente più amato, grande e cinefilo
dell’East Village a New York. Il bizzarro e avventuroso destino della straordinaria collezione accumulata di oltre 55 mila
titoli tra Vhs e dvd che approda nel 2009 nella siciliana
Salemi quand’era amministrata da Vittorio Sgarbi viene
ripercorsa da Kim’s video di David Redmon e Ashley Sabin. Il
documentario, dopo aver girato nel 2023 i festival
internazionali dal Sundance a Sydney, è appena arrivato nelle
sale della Grande Mela e Los Angeles e dal 12 aprile debutterà
in altre città Usa.
    Il racconto segue l’impegno per quel patrimonio di cinema,
fra cronaca, ricerca e azione diretta, portato avanti da Redmon, uno fra quegli oltre 250 mila membri di Kim’s video, il negozio
aperto a metà degli anni ’80 dall’imperscrutabile Yong-man Kim,
immigrato dalla Corea nel 1979, aspirante cineasta, prima
proprietario di una lavanderia e poi creatore di un piccolo
universo cinefilo dov’era possibile trovare film (capolavori e
rarità comprese) da 44 Paesi. Un paradiso per cinefili
(allargatosi negli anni a 7 negozi) che con l’avvento
dell’online abbassa la sua ultima saracinesca nel 2008. Kim
decide di cedere la sua straordinaria collezione a
un’istituzione che possa renderla fruibile al pubblico anche
online. Gli arrivano oltre 40 richieste da tutto il mondo e lui
sceglie quella avanzata da Salemi dove allora il sindaco
Vittorio Sgarbi aveva lanciato varie iniziative per il rilancio
anche a livello internazionale del borgo. Il container, zeppo di
film, viene accolto nella cittadina siciliana con entusiasmo ma
negli anni, dopo le dimissioni nel 2012 di Sgarbi e nello stesso
anno, lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, il
progetto per i 55 mila film scompare dai radar. Parte così nel
2017 la ricerca di Redmon a Salemi, dove li ritrova in un
magazzino, esposto anche alle perdite d’acqua. Nella ricerca di
soluzioni Redmon si lancia in quei mesi anche nella conoscenza
di Sgarbi, intervista il prefetto Leopoldo Falco, presidente nel
2012 della Commissione straordinaria a Salemi e va a ritrovare
Kim. Sarà tuttavia solo un’azione illegale del cineasta, la
sottrazione di parte dei titoli mascherata con le finte riprese
di un film in loco a convincere l’imprenditore coreano a cercare
e trovare con l’amministrazione di Salemi un accordo che nel
2022 ha riportato i film a New York, in una nuova casa all’Alamo
Drafthouse.
   

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