La ballad epica di Serebrennikov per raccontare Limonov

Poeta maledetto, divorato da
un’energia rivoluzionaria che ondeggia al servizio di molti,
Limonov, dal bestseller omonimo di Emmanuel Carrere (Adelphi)
sullo scrittore e militante morto nel 2020 dopo una vita
avventurosa, già in concorso del festival di Cannes, come
trascinato da una furia iconoclasta con la trasposizione del
regista russo Kirill Serebrennikov. Primo film in inglese del regista, già in concorso all’ultimo
festival di Cannes e ora in sala dal 5 settembre con Vision, è
una ballad epica che percorrendo la Storia del dopoguerra fino
ad oggi, da Stalin a Putin, smonta gli stereotipi
dell’intellettuale dissidente russo che si rifugia tra Parigi e
New York e richiamando personaggi rivoluzionari della cultura
come David Bowie e Lou Reed. L’attore inglese Ben Wishlow è il
camaleontico Eduard Limonov cui sta stretto il destino di
operaio nato a Dzerzhinsk, sul confine ucraino, all’epoca tutto
Urss, perché è la poesia, la scrittura il suo pane quotidiano,
una urgenza fagocitante. Ma è solo l’inizio di una storia, con una colonna sonora da
urlo, che letteralmente cavalca tra le epoche trascinando poi lo
spettatore nella New York degli anni ’70-’80, nell’underground
di sesso droghe e punk per poi riportarlo in Europa e poi di
ritorno in Russia nell’ambiente para rivoluzionario, pronto a
diventare leader della neo-bolscevica nazionalista Altra Russia,
avversario di Putin, detenuto. Innamorato pazzo della giovane
modella Ekaterina Volkova (Viktoria Miroshnichenko), formerà con
lei una coppia dannata dell’arte della Grande Mela ritratta da
Serebrennikov come un set di Helmut Newton. Poeta, delinquente,
barbone, tossico, politico, artista e attivista, Limonov vive i
suoi tempi da outsider, oppositore, intellettuale sempre contro
qualcosa, ai margini, ma non per questo li evita.
    Serebrennikov, che lavora in Europa, forse a Berlino, da
un’immagine espressionista a Limonov (non a caso l’ha scritto
con Pawel Pawlikowski, Oscar nel 2015 per il film Ida oltre che
con Ben Hopkins) e lo rende però moderno come un The Serpent, la serie tv con Tahar Rahim premiata nel mondo. Reinvenzione romanzesca, verità – il vero Limonov è stato un
mistero e ci ha pensato il bestseller di Carrere (che appare in
una scena) a farlo conoscere al mondo – poco importa per un film
che lascia un bel segno anche visivo.
    Il film è prodotto da Wildside, Chapter 2 e Fremantle Spain,
ossia Italia, Francia e Spagna con Mario Gianani e Lorenzo
Gangarossa.
   

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