martedì, 1 Aprile 2025
La crioablazione nuova frontiera nella cura del tumore al seno

La lotta contro il tumore al seno
compie un altro passo avanti grazie all’applicazione innovativa
della tecnica di crioablazione. Questo trattamento, già
utilizzato per le lesioni benigne, può essere effettuato anche
su pazienti selezionate affette da tumore mammario. Il
Policlinico di Milano, si legge in una nota, è tra i primi
centri in Italia a offrire questa procedura all’avanguardia
presso l’Unità di Radiologia Senologica.
La crioablazione è una tecnica percutanea guidata da
ecografia che, attraverso una millimetrica incisione cutanea,
introduce un’agosonda di 17 Gauge in grado di creare una sfera
di ghiaccio (iceball) attorno alla lesione tumorale,
determinandone la necrosi cellulare attraverso fasi alternate di
congelamento per decompressione di argon e scongelamento tramite
riscaldamento elettrico.
La procedura si svolge in anestesia locale, dura circa 30
minuti ed è eseguita in regime ambulatoriale, consentendo alle
pazienti di tornare a casa nella stessa giornata.
“L’applicazione della crioablazione in ambito senologico
rappresenta un’importante innovazione per il trattamento del
tumore al seno – spiega Serena Carriero, Radiologa presso
l’Unità di Radiologia Senologica dell’Ospedale Maggiore
Policlinico di Milano -. È una procedura rapida e ben tollerata,
con rare complicanze, che garantisce ottimi risultati estetici e
psicologici.
I primi studi in corso confermano la sua efficacia e la
soddisfazione delle pazienti, che apprezzano il ridotto impatto
estetico e il recupero immediato”. Questa procedura
mini-invasiva può essere proposta come valida alternativa alla
chirurgia per il tumore al seno in pazienti selezionate alle
riunioni multidisciplinari della Breast Unit, previo accordo di
tutti i professionisti coinvolti, dal radiologo al chirurgo,
oncologo e patologo. “La crioablazione viene attualmente
proposta alle donne che, per condizioni generali e comorbidità,
non possono essere sottoposte all’intervento chirurgico o alle
terapie farmacologiche specifiche del caso”, sottolinea Sonia
Santicchia, Responsabile dell’Unità di Radiologia Senologica e
Coordinatore della Breast Unit del Policlinico di Milano.
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