La Francia uccide uno dei leader del terrorismo islamico nel Sahel

Con tweet il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha confermato le voci che si erano diffuse nella serata di ieri in merito alla morte del capo del gruppo jihadista “Stato Islamico nel Grande Sahara” (ISGS), Adnan Abou Walid al-Sahrawi che è stato ucciso in un raid nel Sahel (non è stato specificata la località) dalle forze speciali francesi. “Questo è un altro grande successo nella nostra lotta contro i gruppi terroristici nel Sahel”, ha detto il presidente francese. L’ISGS affiliata allo Stato islamico negli ultimi anni, ha compiuto centinaia di azioni terroristiche nel Sahel ed in particolare nel Burkina Faso, Mali, Niger, Ciad e in Mauritania.

Il gruppo composto da centinaia di miliziani che si muovono abitualmente su motociclette e pick-up, negli anni ha ucciso decine di soldati delle forze regolari dei Paesi del Sahel e anche soldati americani come accadde il 23 ottobre 2017 in Niger, dove in un attacco morirono 4 soldati USA e 5 soldati nigeriani. Assalti spettacolari portati da centinaia di jihadisti che dopo aver ucciso, saccheggiato e rubato a armi e mezzi hanno sempre trovato rifugio nelle aree desertiche nelle quali è impossibile trovarli.

Chi era Adnan Abou Walid al-Sahrawi?

Il capo jihadista più pericoloso e ricercato della regione era nato nel 1973 a Laâyoune, in Marocco, zona del Sahara occidentale, da una ricchissima famiglia di commercianti fuggita in Algeria. Laureatosi in Algeria, fin da ragazzo era entrato nelle fila degli indipendentisti del Fronte polisario (Frente Popular de Liberación de Saguía el Hamra y Río de Oro) poi nel 2004, si ammalo’ gravemente di un tumore dal quale riusci’a guarire. Si disse che da quel momento inizio’ anche soffrire anche di una forte depressione che riusci’ a superare grazie alle religione. Radicalizzatosi in brevissimo tempo si fece subito un nome e nel 2011 fu tra i fondatori del “Movimento per l’unità e la Jihad in Africa occidentale” (Mujao) nella regione di Gao. Poi nel 2013 incontrò il trafficante divenuto terrorista, Mokhtar Belmokhtar detto “il Guercio” (ha perso un occhio in battaglia) e Mr Marlboro (per i suoi innumerevoli traffici), e formò gli “Al-Mourabitoun” dei quali divenne capo.

Nuova svolta nel 2015 con l’adesione all’ISIS e il giuramento di fedeltà ad Abu Bakr al-Baghdadi. I droni americani lo cercavano incessantemente dal 2019 anno nel quale il Dipartimento di Stato mise sulla sua testa una taglia da 5 milioni di dollari. La notizia della sua morte è arrivata subito dopo che l’agenzia Reuters ha diffuso la notizia secondo la quale il governo del Mali starebbe trattando con i mercenari russi del “Wagner Group”in modo che questi possano arrivare nel Paese e contrastare i jihadisti. Una notizia che ha fatto infuriare l’Eliseo in quanto questa eventualità porterebbe a trovarsi la milizia privata di Vladimir Vladimirovič Putin proprio sulla porta di casa.

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