venerdì, 22 Novembre 2024
La Germania nella morsa del terrorismo islamico
Sono ancora in corso le indagini che sono all’origine dell’operazione antiterrorismo che ieri ha coinvolto alle prime luci dell’alba diverse località della Renania Settentrionale-Vestfalia (NRW). Il procuratore federale ha disposto gli arresti per nove persone provenienti da Tagikistan, Kirghizistan e Turkmenistan che sono accusate di aver fondato un’organizzazione terroristica in Germania, di aver pianificato attentati e di aver raccolto denaro per la “Provincia dello Stato islamico del Khorasan” (ISPK o Isis-K) ovvero la branca regionale dell’ISIS che opera principalmente in Afghanistan. Le persone arrestate sono cinque tagiki, un turkmeno e un kirghiso entrati in territorio tedesco nella primavera del 2022 fingendosi profughi ucraini.
Il raid è avvenuto nel distretto di Ennepe-Ruhr, nel distretto di Rhein-Sieg, a Gelsenkirchen a Gladbeck, a Düsseldorf (capitale delle NRW) e nel distretto di Warendorf. Secondo il ministro dell’Interno della NRW Herbert Reul, gli uomini avevano tra i 20 ei 46 anni. Sono stati perquisiti in totale 15 luoghi. Un altro uomo tagiko e sua moglie kirghisa sono stati arrestati dalle autorità olandesi. Secondo la polizia olandese, la coppia è anche sospettata di aver preparato atti terroristici.
Sono tre gli aspetti che devono preoccupare; in primo luogo, c’è lil fatto che l’operazione di ieri vede l’arresto di un’intera cellula terroristica e non più “lupi solitari” e lo stesso è avvenuto recentemente in Belgio, Francia, Olanda e Gran Bretagna. Altro aspetto a dir poco inquietante è che ad essere arrestata è stata una un’intera cellula dell’ISIS-K che quindi ora mira all’Europa come avevamo purtroppo previsto in precedenti approfondimenti. Infine, c’è il fatto che nessuno è in grado di sapere quanti sono i fondamentalisti arrivati nei Paesi europei dallo scoppio della guerra in Ucraina ma soprattutto quanti ne arriveranno ancora fingendosi profughi.
Arrivati dopo l’inizio della guerra in Ucraina
Come detto i nove sono arrivati in Germania come falsi rifugiati subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e secondo gli inquirenti hanno subito formato la cellula terroristica con l’obbiettivo «di perpetrare attacchi di alto profilo in Germania sulla falsariga dell’ISIS». Le indagini hanno accertato che il gruppo era in contatto con i membri dell’Isis-K e alcuni obbiettivi erano stati individuati e per questo i sette uomini erano alla ricerca di armi. Il ministro federale dell’Interno Nancy Faeser ha parlato di «un colpo significativo al terrorismo islamista.
Oltre a possibili piani di attacco, è stato impedito anche il finanziamento del terrorismo. Stiamo continuando la nostra dura presa di posizione contro gli islamisti. I seguaci dello Stato islamico apparentemente credevano di poter svolgere qui il loro lavoro terroristico quotidiano senza essere disturbati. Ma le autorità di sicurezza hanno occhi vigili e possono vedere con precisione chi si muove e come».
Il ministro dell’Interno della NRW Herbert Reul ha sottolineato che recentemente c’è stato un calo del numero di islamisti registrati presso l’Ufficio per la protezione della Costituzione nel Nord Reno-Westfalia una zona storicamente molto permeabile al fondamentalismo grazie all’attività e ai sermoni infuocati di molti predicatori salafiti come il convertito tedesco Pierre Vogel (Abu Hamza) Ahmad Armih alias Abul Baraa, Abul Hussain, Abu Jamal e Wisam Kouli solo per citane alcuni.
Tuttavia, le continue perquisizioni e gli arresti mostrano che questo calo di numeri «non dà motivo di suonare il cessato allarme» visto che Il numero di minacce è di circa 200 all’anno. Un numero davvero enorme. «La Germania rimane un obiettivo del terrorismo islamico e la minaccia rimane acuta», ha affermato il ministro dell’Interno Nancy Faeser, rimarcando il lavoro che le autorità hanno fatto negli scorsi mesi nello sventare attacchi pianificati a Castrop-Rauxel, nell’Ovest del Paese, e ad Amburgo, nel Nord del paese.
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