‘La Giunta’, un film tenta una nuova narrazione di Napoli

(ANSA) – NAPOLI, 18 GEN – “E’ una Napoli che si guarda anche
in maniera diversa rispetto alla narrazione consueta; abbiamo
fatto un racconto dall’interno, un film cucito sui contributi
delle persone testimoni di quel tempo mettendo le mani su un
pezzo di storia in un mix di nostalgia e di speranza per tentare
di contribuire a ricreare lo ‘spirito del noi'”. Antonella Di
Nocera, produttrice con ‘Parallelo 41’ del film ‘La Giunta’ che
racconta la complessa fase storico-politica di Napoli, e
dell’Italia durante gli anni delle giunte ‘rosse’ guidate da
Maurizio Valenzi (1975-1983), spiega così il senso dell’opera
presentata oggi anche a Napoli, col patrocinio del Comune, nel
Cinema Modernissimo (presente anche un gruppo di studenti
dell’Accademia di Belle Arti guidato dalla professoressa Gina
Annunziata) dopo le tappe al 40/o Torino Film festival e al
Cinema Sacher di Roma.
    Il viaggio nelle sale del film-documentario di Alessandro
Scippa (figlio di Antonio, assessore dell’esecutivo di Valenzi),
prodotto anche da Luce Cinecittà in collaborazione con
Fondazione Valenzi e Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio
e Democratico, vedrà nuovi incontri con eventi ad hoc in altre
città per raccontare una fase storica importante non solo per
Napoli dove sarà in programmazione al Modernissimo dal 21
gennaio.
    Realizzato con il contributo di Ministero della Cultura,
Regione e Fondazione Film Commission Regione Campania, ‘La
Giunta’ descrive l’esperienza di Valenzi primo sindaco comunista
a Napoli che governò dal 1975 al 1983 tra disoccupazione,
emergenze del terremoto, criminalità, terrorismo. Anni di forte
partecipazione politica e fermento sociale che cambiarono il
volto della città con scelte urbanistiche decisive e con una
visione culturale per tenere coesa la comunità. Con interviste
ai protagonisti e materiale di archivio, ‘La Giunta’ è la storia
di donne e uomini uniti dal sogno di una politica vicina alle
persone. “Un sindaco carismatico e assessori di spessore –
spiegano gli autori – ma con il terremoto del 1980 e gli
interessi della ricostruzione, si modificarono gli equilibri
politici e criminali, e il destino di Napoli sarà segnato da
nuove forme di organizzazione della camorra”. (ANSA).
   

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