La Lega usa Radiofreccia per uno spot, la reazione di Fandango: “Giù le mani dal film!”

Ha fatto molto discutere uno spot recentemente diffuso dalla Lega in vista delle elezioni politiche del 25 settembre.

Il video, intitolato “Il cortometraggio che imbarazza il Pd. Tratto da una storia vera…”, inizia con il monologo di Stefano Accorsi in Radiofreccia, il film del 1998 diretto da Luciano Ligabue.

Ebbene, quel monologo è stato usato senza alcuna autorizzazione, come confermato da un comunicato ufficiale di Fandango.

Il comunicato

Oggi Domenico Procacci per la Soc. Fandango, Luciano Ligabue e Stefano Accorsi, rispettivamente produttore, autore e attore del film “Radiofreccia”, comunicano di avere formalmente diffidato, a mezzo dei loro legali, la “Lega per Salvini Premier” dall’utilizzo di un brano audio con la voce di Stefano Accorsi tratto dal film “Radiofreccia” illegittimamente inserito all’interno di un video elettorale attualmente diffuso su tutti i social media e ripreso dalla stampa.

Nella loro diffida i suddetti hanno contestato la gravissima violazione dei loro diritti sul film e la spregiudicata utilizzazione dello stesso in una presentazione al pubblico che lascia anche chiaramente presumere una adesione al contenuto del messaggio, da cui invece gli stessi radicalmente si dissociano. La Lega ha infatti usato il “credo laico” di Radiofreccia per la propria campagna elettorale, senza chiedere alcuna autorizzazione (che non sarebbe stata concessa), e con grave sprezzo della legge sul diritto d’autore.
La diffida contiene l’invito alla immediata rimozione dal video di qualsiasi elemento tratto dal film e riserva ogni più ampia tutela legale, in sede civile e penale.

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