La morte di una donna a Mantova solleva interrogativi sulle ragioni e su possibili complici

Un ragazzo di 17 anni ha confessato l’omicidio di Maria Campai a Viadana, Mantova. Spinto dal padre a consegnarsi, ha ammesso di aver voluto “sperimentare” l’atto di uccidere. Si era fortificato fisicamente e aveva studiato metodi per disarmare una persona. La vittima sarebbe stata prima stordita con attrezzi sportivi, poi soffocata. L’adolescente potrebbe avere avuto dei complici. Una prossima autopsia stabilirà le cause esatte della morte. Curiosamente, il giovane usava online lo pseudonimo dell’assassino di Giulia Cecchettin, Filippo Turetta.

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