La politica dei fatti e quella delle passerelle

Che la situazione in Emilia Romagna sia drammatica è evidente a tutti, da giorni. Ognuno di noi, oltre alle immagini della tv e dei social, ha di sicuro un amico, qualcuno che vive da quelle parti e che racconta una cosa mai nemmeno sognata nel peggiore incubo. Ed è in questo dramma che oggi Giorgia Meloni è volata, direttamente dal Giappone, dal vertice del G7, abbandonato prima del termine dei lavori (oggi era il grande giorno dedicato a Zelensky, tanto per dire…) perché la situazione meritava la presenza sul posto del capo dell’esecutivo.

Arrivo e sopralluoghi tenuti segreti, soprattutto ai giornalisti, a telecamere ed obiettivi.

«Non servono passerelle» ha commentato il sindaco di Ravenna. Ecco, non c’era nemmeno bisogno di dirlo dato che la premier aveva già deciso di muoversi lontano dai flash, proprio per evitare accuse e polemiche di strumentalizzazione politica del dramma. Con uno stile che però merita di essere rimarcato, e non solo per questo anche se c’è chi critica alcuni “selfie” del premier.

Non troverete infatti da Palazzo Chigi una sola parola contro il governatore dell’Emilia, Bonaccini, contro la sinistra che da sempre guida la regione più “Rossa” d’Italia. Non troverete da Palazzo Chigi, dall’inizio dell’alluvione, qualcuno che abbia chiamato in causa l’allora vice presidente della Regione, Elly Schlein, oggi segretario del Pd che aveva la responsabilità proprio della gestione del territorio. Materiale per attaccare l’avversario politico ce n’era ma non è stato usato. Perché non è il momento per farlo, perché nell’emergenza si lavora e non si fa polemica; c’è un presente da sistemare ed un futuro da riprogrammare. Ci sono quasi 40 mila sfollati che non sanno nulla della loro casa, ci sono gli agricoltori che hanno perso i loro frutteti, gli albergatori preoccupati per l’imminente stagione turistica mentre dall’alto diverse provincie hanno il colore del fango. Bene, giusto così.

Non possiamo però non notare che nei giorni dell’esplosione del covi in Lombardia, la giunta di centrodestra venne non solo crocifissa mediatamente per settimane e settimane ma addirittura accusata e ritenuta responsabile della morte di centinaia di persone. Le offese a Fontana nel famoso video mentre armeggiava con la mascherina, le ricordiamo ancora e sono andate avanti per mesi.

E, per quanto riguarda le passerelle, beh, il sindaco di Ravenna troverà di pochi giorni fa i video di Maurizio Landini o quelli di Elly Schlein, il segretario del suo partito, in visita agli studenti universitari in tenda fuori dalla Sapienza di Roma. Quelle erano passerelle, che tra l’altro sono finite male…

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