La regista afghana Karimi insegnerà cinema al Csc a Roma

(ANSA) – ROMA, 11 OTT – La cineasta afghana Sahraa Karimi,
autrice lo scorso 13 agosto della toccante lettera aperta alla
comunità cinematografica internazionale , (“vi scrivo col cuore
a pezzi- scriveva- e con la profonda speranza che possiate
unirvi a me nel proteggere il mio bellissimo popolo,
specialmente i cineasti, dai Talebani”) insegnerà a Roma al
Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di
Cinema, dove le è stato assegnato l’incarico di Visiting
Professor per l’anno accademico 2021/2022. Prima donna afghana
ad ottenere un Phd in cinema e fino alla sua fuga alla guida
dell’Afghan Film Organization, Karimi terrà un corso
interdisciplinare di innovative storytelling in inglese che
prevede anche la mentorship di alcuni lavori degli studenti. “Una grande opportunità per una regista come me, ma anche un
onore”, commenta oggi la regista, che aggiunge commossa:”Per me
questa opportunità di insegnamento è un viaggio di guarigione
per sopravvivere al trauma che io e il mio Paese abbiamo
attraversato negli ultimi mesi”. Marta Donzelli, presidente
della Fondazione Csc , racconta che l’idea di chiamarla a Roma è
nata ad agosto nei giorni drammatici dell’occupazione talebana
di Kabul, “L’appello di Sahraa Karimi mi ha molto colpita –
spiega- Sahraa non è solo un’artista di grande talento, ma una
donna dallo straordinario coraggio che ha dedicato gli ultimi
anni allo sviluppo di un cinema libero nel suo Paese, al
supporto di giovani artiste e artisti e ai diritti delle donne”.
    Dopo essere riuscita a ottenere un suo contatto, grazie ad
Alberto Barbera e alla Mostra del Cinema di Venezia (che nel
2019 la invitarono nella sezione Orizzonti con il suo film Hava,
Maryam, Ayesha), quando era già in salvo a Kiev, prosegue
Donzelli, “le ho scritto per dirle che le porte della nostra
scuola erano aperte e che ci sarebbe piaciuto invitarla come
visiting professor a Roma. Il fatto che abbia accettato la
nostra proposta mi ha riempito di gioia, una piccola luce nel
buio”. L’Italia, commenta il ministro della cultura
Franceschini alla vigilia del G20 straordinario
sull’Afghanistan, “è vicina al popolo afghano a tutela della
libertà creativa degli artisti”. (ANSA).
   

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