lunedì, 10 Febbraio 2025
La seconda via, quegli alpini in fuga dalla Russia
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(ANSA) – ROMA, 29 GEN – LA SECONDA VIA di Alessandro Garilli
fa giustizia a una pagina di storia dimenticata dal cinema,
ovvero la ritirata dal fronte russo nel gennaio del 1943. Un
vero disastro militare e politico in cui trovarono la morte
100.000 giovani italiani. E proprio a loro, alle loro madri e “ai sogni spezzati” è dedicato questo film necessariamente
spartano e dai paesaggi gelidi, ora in sala distribuito da RS
PRODUCTIONS in occasione dell’ottantesimo della ritirata di
Russia e della Prima Giornata Nazionale della Memoria e del
Sacrificio Alpino
Di scena, infatti, quello che resta della compagnia 604 che si
trova costretta ad attraversare la steppa per sfuggire
all’accerchiamento nemico, ovvero sei alpini più un mulo che per
giorni e giorni avanzano in silenzio sotto la neve mentre la
temperatura tocca i 40° sotto zero.
Un esasperante cammino in un deserto bianco che fa perdere agli
uomini la percezione del tempo e li porta a rifugiarsi in una
dimensione onirica dove esiste una ‘seconda via’ (da qui il
titolo) fatta di sogni, incubi, ricordi. Comunque un film che è
un lungo viaggio nell’umano fra boschi e villaggi innevati con
qualche flashback pre-guerra. (ANSA).