martedì, 22 Aprile 2025
La Serie A slitta a mercoledì, sport in lutto per il Papa

La serie A si ferma e slitta a mercoledi’: la scomparsa improvvisa del Pontefice è stata uno choc per il mondo dello sport, che in Jorge Bergoglio aveva un sostenitore convinto e appassionato, come mai nessuno tra i successori di Pietro.
Inevitabile che, almeno in Italia, fosse necessaria un’iniziativa forte e immediata per sottolineare il lutto e il dolore da parte delle istituzioni sportive. E’ stato quindi disposto lo stop totale di tutte le partite, con quelle di A spostate a mercoledi’, e degli altri eventi previsti per oggi in Italia, mentre dagli organismi nazionali e internazionali, dalle federazioni alla Fifa, dalla Uefa al Cio, fino a tanti club e società, cominciavano a giungere dichiarazioni e messaggi di cordoglio. La decisione più impattante riguardava il calcio, che per il lunedì dell’Angelo aveva in calendario un nutrito programma di gare: quattro di serie A, dieci di serie B e numerose altre tra C, serie minori e dilettanti.
Lo stop totale deciso dalla Figc poteva essere un problema soprattutto per una massima serie dal calendario sovraffollato: giusto il tempo di valutare chi dovesse decidere e cosa, poi a meno di un’ora dall’annuncio della morte il calcio con tutte le sue componenti ha deciso per lo stop. Prima la Lega di serie A ha scelto il rinvio di Torino-Udinese, Cagliari-Fiorentina, Genoa-Lazio e Parma-Juve; in tarda mattinata i match sono stati riprogrammati per mercoledì prossimo, tutti alle 18.30, mentre alle 21 è stata confermata la semifinale di ritorno di Coppa Italia, Inter-Milan; una scelta che ha provocato qualche mugugno, come quello della Fiorentina raggiunta dalla notizia della nuova data mentre era in aereo per il rientro da Cagliari, dopo che in prima battuta le era stato detto che in setitmana non si sarebbe giocato.
Anche la Lega Pro ha rinviato tutto a mercoledì 23. Lo stop alle gare odierne, col rinvio a domani, è stato inoltre deciso dalla federcalcio argentina (Afa), mentre il club per cui Bergoglio notoriamente tifava, il San Lorenzo de Almagro, che intitolerà il suo futuro stadio a ‘Papa Francesco’. Tantissimi i messaggi di cordoglio. Tra i più sentiti, quello di Leo Messi: “Un Papa diverso, vicino, argentino. Grazie per aver fatto del mondo un posto migliore. Ci mancherai”, ha scritto postando una foto di quando andò in Vaticano e donò un alberello di ulivo al Papa. Uomini e donne di sport e i vertici delle istituzioni sportive erano spesso ricevuti da Bergoglio, che dimostrava sempre una passione sincera. E totalmente ricambiata, come testimoniano i ricordi e le parole giunti da tutto il mondo di chi l’ha incontrato, anche più volte. Francesco “ha illuminato il mondo dello sport, condividendone gli ideali”, ha affermato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, nel messaggio in cui sospendeva tutte le attività sportive di oggi e disponeva 1′ di silenzio nelle manifestazioni nel resto della settimana. Un’eccezione c’è stata, dato che si è corsa in Trentino la prima tappa del giro ciclistico ‘Tour of the Alps’, che però – fanno sapere da ambienti del ciclismo – era già partita quando è arrivata la comunicazione dello stop. Il Papa “resterà per sempre nei nostri cuori di fedeli e di amanti del gioco del calcio. E’ un faro che illuminerà le generazioni a venire”, le parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina, che aveva disposto la sospensione di tutte le partite odierne.
“Vicino ai giovani e agli ultimi, il Papa ha sempre considerato lo sport una metafora di vita e un bene prezioso”, ha affermato il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, ricordando l’invito che gli aveva rivolto: ‘Lei deve far fare più sport ai giovani, lo sport allontana dalla droga e cura il disagio’. Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, ha sottolineato come Francesco gli avesse rimarcato “l’importante ruolo del calcio nella società, specie per l’educazione e la tutela dei bambini”, mentre il n.1 del Cio, Thomas Bach, ha ricordato “il suo sostegno incrollabile alla missione di pace delle Olimpiadi e alle iniziative a favore dei rifugiati”. Francesco “era un faro di speranza per tutta l’umanità”, ha detto il n.1 dell’Uefa, Aleksander Ceferin, e “ha saputo indicare la strada anche a mondo dello sport”, secondo il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli. Tantissime le società ma anche i singoli attori del calcio che hanno voluto partecipare al generale cordoglio, alla Roma al Torino, dal Real Madrid (che ha osservato 1′ di silenzio prima dell’allenamento) alla Lazio, fino a Mario Balotelli e Josè Mourinho: “La umiltà è la base della vera grandezza”, ha postato il tecnico portoghese.
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