domenica, 24 Novembre 2024
La star di Pose Billy Porter confessa: “Sono sieropositivo da 14 anni”
Billy Porter, la star di Pose, ha confessato di essere sieropositivo da 14 anni. L’attore racconta a The Hollywood Reporter che la diagnosi arrivò come un fulmine a ciel sereno nel giugno del 2007, e che lui ha tenuto segreta la sua sieropositività per tutto questo tempo per paura di essere emarginato nella comunità di Hollywood.
Ma, ora che Pose, serie creata da Steven Canals, Brad Falchuk, Ryan Murphy e ambientata nella New York anni ’80 e ’90, all’alba dell’insorgere dell’AIDS, si avvia alla sua conclusione con la terza stagione, per Porter è arrivato il momento di guardarsi avanti. Presto pubblicherà un libro autobiografico, realizzerà un documentario sulla sua vita insieme a Ryan Murphy per Netflix, debutterà alla regia e interpreterà la Fata Madrina nel Cenerentola Sony.
Porter racconta di aver appreso della sua sieropositività nel “peggiore anno della mia vita”. La vergogna provata allora, “legata al rapporto con mia madre e all’ex rapporto con la chiesa”, lo spinse a reprimere tutto. “Per molto tempo, tutti quelli che dovevano sapere sapevano, eccetto mia madre. Stavo cercando di farmi una carriera, e non ero certo che ci sarei riuscito se le persone sbagliate avessero saputo”.
Cosa è cambiato?
Billy Porter spiega che “la quarantena mi ha insegnato molto”. Spiega che ora le cose sono cambiate per lui, perché è sposato e sta cercando di farsi una famiglia. “È arrivato il momento di crescere e guardarsi avanti, perché la vergogna può essere distruttiva”. Porter racconta anche di aver finalmente detto a sua madre di essere sieropositivo, una verità nascosta per così tanto tempo perché “mia madre aveva già passato tanto, tanta persecuzione da parte della sua comunità religiosa a causa del mio essere queer”. L’attore ammette che stava aspettando che morisse per poi rivelare al mondo la sua sieropositività. Ma alla fine ha ceduto. La madre lo ha redarguito: “Ti porti dentro questa cosa da 14 anni? Non farlo mai più. Sono tua madre, ti voglio bene in qualunque caso. E riconosco che non sapevo come farlo a quell’epoca, ma sono passati decenni”.
Il surrogato di Pray Tell
Billy Porter racconta anche di essere stato in terapia da quando aveva 25 anni, per affrontare i traumi dovuti agli abusi sessuali del suo patrigno, dai 7 ai 12 anni, e al suo coming out a 16 anni nel mezzo della crisi dell’AIDS. Il personaggio di Pray Tell in Pose è stato per lui un surrogato grazie al quale “ho potuto dire tutto quello che volevo dire”.
Ora, Porter afferma di essere nelle condizioni di salute migliori della sua vita. “Perciò è il momento di lasciarsi tutto questo alle spalle e raccontare una storia diversa”. “Sono molto più di una diagnosi. E se non vorrete lavorare con me a causa del mio stato, non mi meritate”.