L’acqua è vita: ma in inverno si beve meno

L’acqua come tutti ben sappiamo è l’elemento di base costituente il nostro organismo, costituendo mediamente il 70% del nostro peso corporeo, ma la cosa curiosa e che forse non tutti sanno che l’acqua rappresenta anche il 70% della superficie terreste.

In realtà l’acqua può essere considerata per le sue proprietà l’oro liquido per il nostro organismo, in quanto permette praticamente tutte le nostre funzioni vitali, anche lo scambio di ossigeno dall’aria ai polmoni riesce a funzionare solo passando attraverso un velo di liquido che si chiama surfactante.

Detto ciò, ai 20 anni il nostro metabolismo è al meglio delle sue capacità rigenerative, siamo “imbevuti” di acido jaluronico endogeno che producono le nostre cellule con un altissimo livello di idratazione, e proprio da questo derivano quelle caratteristiche di turgore, morbidezza, levigatezza che contraddistinguono la nostra pelle in quegli anni, in cui abbiamo bisogno di acqua ma spesso distratti dalle corse di tutti i giorni ne introduciamo meno del necessario, essendo però ampiamente supportati “in compensazioni” dalle incredibili capacità rigenerative del nostro organismo.

Con il passare degli anni la pelle vede ridursi la sua capacità rigenerativa e quindi anche la “riserva “ di sostanze elastiche e di acqua viene a diminuire e la pelle perde spessore e tono se non introduciamo una adeguata quantità di liquidi che ci permetta di compensare questa rallentamento del metabolismo delle nostre cellule, da qui il concetto che quanto più passa il tempo, tanto maggiore attenzione dobbiamo prestare ad una corretta assunzione di liquidi, non necessariamente bere di più in assoluto, piuttosto semplicemente bere quei famosi due litri al giorno che magari negli anni precedenti difficilmente abbiamo conseguito bere come obiettivo.

Disidratazione e anziani: non è una questione di sete

La disidratazione con l’avanzare dell’età è un rischio talvolta sottovalutato e che può derivare non soltanto dalla ridotta sensazione di sete, ma anche da mancanza di autosufficienza, da patologie renali, da uso di lassativi o altri farmaci, e da altri fattori che fanno sì che il consumo di una sufficiente quantità di acqua divenga una vera e propria abitudine di salute.

Attenzione: in inverno il rischio è di bere meno

Se a qualunque età è fondamentale mantenere in equilibrio il bilancio idrico ancora più importante lo diventa con il passare degli anni, perché le persone anziane sentono meno la necessità di bere, in inverno soprattutto, stagione in cui, lo stimolo della sete è ancor più ridotto,. Questa ridotta percezione può creare problemi in un organismo che già di per sé è fisiologicamente disidratato, perciò è consigliato agli anziani di bere ogni giorno oltre 2 litri di acqua, indipendentemente dalla sete “percepita”.

Perché bere due litri di acqua al giorno?

In realtà quello che si consiglia è di assumere circa due litri di liquidi al giorno, quantità, questa, che ci offre numerosi vantaggi come detossificare l’organismo dalle sostanze di scarto del nostro metabolismo, permettere una migliore efficienza degli scambi metabolici cellulari, favorire il transito intestinale, migliorare l’aspetto della nostra pelle, e soprattutto favorire la diuresi e quindi lo scarico di liquidi.

Questo avviene perché, contrariamente a quello che uno pensa , assumere liquidi nella giusta misura da una informazione positiva al nostro corpo circa l’abbondanza di acqua, il nostro elemento fondamentale, e quindi ci dice che non dobbiamo risparmiare (leggi «ritenere») liquidi.

Il concetto di base è che il nostro corpo come entità intelligente risparmia su quegli elementi che scarseggiano ed invece attiva un metabolismo positivo su quegli elementi che sono presenti in abbondanza (fare pasti frequenti bilanciati attiva il consumo metabolico di calorie e bere liquidi attiva il drenaggio degli stessi)

In questo senso se beviamo siamo “più snelli”, perché in realtà non trattenendo liquidi il nostro corpo si sgonfia ed i tessuti pesano di meno scaricando l’acqua (una spugna bagnata pesa 100 volte una spugna asciutta, perché l’acqua pesa!)

Come regolarsi sull’assunzione di liquidi?

Con il buonsenso ed ascoltando il nostro corpo semplicemente.

D’estate, quando facciamo sport, quando stiamo a lungo in ambienti con la climatizzazione forzata (che deumidificano l’aria) il nostro organismo consuma più liquidi per mantenere la giusta temperatura corporea (sudorazione), per combattere il calore, per mantenere idratati i nostri polmoni che vengono “asciugati” dall’aria più secca, è necessario compensare le aumentate perdite di acqua con una maggiore introduzione, e dai due litri ottimali si pò salire anche a tre in queste condizioni di aumentato”consumo” e quindi con la necessità di ripristinare ciò che abbiamo disperso. Anche in questo caso il nostro corpo ci da dei suggerimenti inconsci…perché ad esempio d’estate aumenta la voglia di frutta?

Perché la frutta è composta da grandi quantità di acqua che contribuisce a raggiungere o superare la quantità di acqua consigliata giornalmente.

La stagione invernale può portare molti cambiamenti, dalle attività svolte ai cibi e alle bevande consumate. Quando le temperature iniziano a scendere, potremmo non sentirci come se avessimo bisogno della stessa quantità di liquidi che avevamo nei climi più caldi. Questa percezione può essere dovuta alla minore sudorazione e alla diminuzione della sete. Gli alimenti che si introducono forniscono circa il 20% del nostro fabbisogno giornaliero di liquidi, mentre l’altro 80% è soddisfatto dai liquidi che si assumono.

L’acqua in definitiva è un elemento molto prezioso per la nostra salute ma va oltre ed offre vantaggi visibili sulla idratazione, tono e riempimento della nostra pelle. Bere regolarmente la giusta quantità di acqua inoltre non solo migliora tutte le funzioni metaboliche dell’organismo, ma contribuisce a mantenere alto l’umore, perché un corpo senza particolari problemi fisici migliora lo spirito. Mantenere il corpo idratato è anche un primo passo per evitare problemi alle articolazioni e alla muscolatura.

Con la consulenza del dott. Domenico Ventura specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica

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