Lanfranco Cirillo: «La vita a Mosca al tempo della guerra in Ucraina»

«Ieri mattina, alle 8, mi sono svegliato con la televisione che parlava di un attentato a Mosca attraverso droni. Sono saltato sulla sedia, perché chiaramente anche solo il pensiero che decine di droni potessero piovere sulla capitale russa è una cosa che mi ha colpito molto profondamente. Tra l’altro una delle zone colpite è esattamente di fronte a degli appartamenti di mia proprietà. Poi per fortuna, ascoltando bene, ho capito che la contraerea aveva funzionato e che la città non aveva registrato particolari danni».

Come si vive a Mosca oggi, dopo questo attacco? È cambiato qualcosa rispetto a prima?

«Quando ieri mattina sono andato in ufficio, ho chiesto ai miei collaboratori e ai miei colleghi cosa avessero provato: mi hanno detto tutti la stessa cosa, ossia che inizialmente lo spavento è stato tanto, ma che poi razionalizzando si capisce che per fortuna la situazione non è così grave come può sembrare all’inizio. Il sistema di difesa, come dicevo, ha funzionato, e d’altra parte non parliamo di un attacco in forze, ma di soli 8 droni caricati con testate di 20 kg di esplosivo. A parte uno spavento iniziale non ci sono state particolari ripercussioni sulla vita quotidiana moscovita: la gente cammina, passeggia, io stesso ieri sera mi sono recato a una cena con amici e colleghi. Di certo questo attacco non ha creato il panico tra la cittadinanza russa: a Mosca di continua ognuno con la propria vita. Ho molti affittuari nella casa di fronte dove c’è stata l’esplosione e sono tutti rientrati nelle proprie abitazioni. I Droni che sono caduti, sono molto piccoli, Mosca si percepisce come sempre nella piena normalità».

Ci può descrivere l’ambiente che si vive e si percepisce in Russia e in particolare a Mosca rispetto al conflitto?

«La cosa più evidente è che la gente non capisce come sia possibile che non si riesca a trovare una soluzione a questo conflitto. Le persone, come delle volte è difficile far passare sui media internazionali, non vogliono questa guerra. Ogni giorno che passa ci sono nuove escalation e provocazioni e la tensione cresce da entrambe le parti. Si spera che un po’ di responsabilità venga fuori e che finisca questo massacro».

CHI E’ LUCIANO CIRILLO

Arrivato a Mosca nel 1993 come rappresentante di mobili, Lanfranco Cirillo ha aperto nel 1997 uno studio di architettura. Fortuitamente nel 1995 conosce il presidente di Lukoil, il petroliere Vagit Alekperov, che gli propose di riprogettare la sede centrale dell’azienda in centro a Mosca. Quel progetto gli permise di farsi conoscere e apprezzare dagli imprenditori più importanti del Paese. Comincia ad arredare le case dei dirigenti di colossi petroliferi e delle loro famiglie. Specialità, interni di lusso per ville anche da 20 milioni di dollari nei quartieri più esclusivi dell’élite moscovita come la Rublyovka. È accusato dalla procura di Brescia di esterovestizione, quindi di avere un residenza fittizia all’estero per poter evadere le tasse. È sposato con una donna italiana è da 30 anni opera ed ha la maggior parte delle sue attività in Russia. Ha progettato il complesso sul Mar Nero che molti attribuiscono a Putin, e ha lavorato per i più importanti imprenditori (oligarchi) russi operanti nel settore dell’oil&gas.

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