mercoledì, 12 Febbraio 2025
L’anticonformista Jean-Marie Straub ricordato dalla Biennale
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(ANSA) – ROMA, 22 NOV – Fu oggetto di una Retrospettiva
personale già nel 1975 l’opera di Daniele Huillet (scomparsa nel
2006) e di Jean-Marie Straub, scomparso il 19 novembre in
Svizzera a 89 anni a Rolle. Il regista, sceneggiatore e
produttore francese è stato protagonista con la sua compagna –
come ricorda oggi la Biennale di Venezia – di uno straordinario
percorso sperimentale nel cinema del Novecento, realizzato
attraverso un’originale rilettura filmica di opere letterarie,
teatrali, musicali e pittoriche, tradotte in forme di rottura
delle convenzioni. Il presidente, il direttore della Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica, il consiglio di amministrazione e la
Biennale di Venezia tutta ricordano con stima e affetto Straub.
Impegnato, anticoformista, intransigente, marxista, radicale,
antimilitarista Jean-Marie Straub aveva iniziato come assistente
di grandi cineasti come Jean Renoir, Abel Gance, Jacques Rivette
o Robert Bresson, diventando poi parte della Nouvelle Vage con
Rivette, Truffaut e Jean-Luc Godard (di cui è stato per decenni
vicino di casa a Rolle).
La coppia Huillet-Straub, insieme dal 1954, era fuggita dalla
Francia durante la guerra d’Algeria per trovare rifugio in
Germania. Il loro capolavoro Dalla nube alla resistenza, apologo
contro la tirannia tratto da Cesare Pavese, fu presentato alla
Mostra del cinema di Venezia del 1979 nella sezione La Notte di
Officina. Il film Quei loro incontri, in concorso alla Mostra
del 2006, ottenne il Leone speciale per l’innovazione del
linguaggio cinematografico. Parteciparono inoltre, con un
cortometraggio, al progetto speciale Venezia 70. Future Reloaded
della 70a edizione della Mostra. (ANSA).